Un furto e due tentativi di scassi in pochi giorni in pieno centro a Cagliari. È il bilancio dell‘attività criminale in città ai tempi del coronavirus. Per questo il presidente di Confcommercio Sud Sardegna Alberto Bertolotti lancia un appello alle forze dell’ordine: “Ci é da sempre chiaro, ed oggi ancor di più, l'incredibile impegno sempre profuso dalle forze dell’ordine. A fronte degli atti criminosi registrati a danno delle nostre attività chiuse, abbiamo però il dovere e la necessità di chiedere uno sforzo ulteriore di controllo. I titolari di pubblici esercizi e negozi sono costretti a casa, hanno sospeso il loro lavoro, si ritrovano a fine mese con un fatturato pari a zero e continuano a pagare utenze e stipendi ai dipendenti. Apprezziamo lo sforzo del sindaco Paolo Truzzu che ha rivolto un appello ai proprietari degli immobili per trovare una soluzione per coloro che si devono sovraccaricare anche un canone mensile, ma è davvero comprensibilmente difficile accettare danni di questo tipo per gli imprenditori che si devono sobbarcare anche l'onere dei lavori per sistemare i loro locali danneggiati da malviventi che agiscono indisturbati”. 

I raid

Nel dettaglio in pochi giorni sono stati presi di mira i locali “Caffè degli Spiriti” in Castello, “Incognito” e “Bar Centrale”, entrambi in piazza Yenne. Nel primo caso si contano danni per diverse migliaia di euro, i ladri hanno portato via tra le altre cose, alcolici, casse stereo e una macchina macinacaffè. Mentre negli altri due casi si registra un tentato furto che ha danneggiato le serrande dei locali. In pochi giorni è partito il tam tam tra le chat degli imprenditori che hanno deciso di organizzare i turni per controllare in maniera autonoma le attività. 

In questi giorni stiamo cercando di reperire informazioni per capire come poter ripartire e nel frattempo siamo impegnati in gare di solidarietà per aiutare i più deboli”, ha spiegato Emanuele Frongia, rappresentante della Fipe Confcommercio Sud Sardegna, “i pensieri sono tanti e confidiamo di riscontrare uno sforzo in più da parte degli organi preposti, per garantirci di non dover pensare anche alla sicurezza dei nostri luoghi di lavoro. A fronte di quanto accaduto alle nostre attività con le serrande abbassate in alcuni casi da più di un mese, stiamo collaborando per controllare a turno i locali”.