È stato come camminare su un filo sospeso per undici interminabili giorni, per poi perdere l'equilibrio e cadere giù.

Fabrizio Selenu è morto nel ricordo addolorato di tutti e nella speranza che chiunque lo aveva conosciuto coltivava di poterlo riabbracciare, lontano da quel terribile schianto che ha segnato l'inizio di una fatale agonia.

Era un combattente, il giovane imprenditore amante della politica, che ha perso la sua battaglia più importante.

La sua determinazione e la passione con cui difendeva le idee, guadagnandosi anche il rispetto degli avversari, restano incisi nel carattere di un uomo che amava il confronto è sapeva muoversi nel contesto sociale in cui operava.

Piangono gli affetti più cari e piangono gli amici.

Un sentimento di  profondo dispiacere è diffuso in tutta la comunità ogliastrina che riversa fiumi di parole e di silenzi in un cordoglio sincero, che non appare di circostanza.

Commuove il pensiero di una donna, che ancora combatte per le conseguenze di quel tragico incidente, che gli è stata moglie e che non ha mai smesso di essergli amica.

La stilista Mary Emme era al suo fianco, quella notte di novembre, e adesso lo ha perso per sempre.

Fabrizio Selenu è morto ieri all'Ospedale Brotzu di Cagliari dov'era ricoverato, nel giorno del suo compleanno, e questa coincidenza rende ancora più malinconico l'evento.

In mattinata la sua già compromessa situazione clinica si è aggravata e i medici hanno dichiarato la morte celebrale.

I suoi organi consentiranno ad altri di vivere, nell'estremo atto di una generosità che Fabrizio aveva manifestato e che i suoi familiari hanno autorizzato.