(Intervista dell'8 maggio 2015)

L'Ordine dei Medici di Torino ha segnalato all’autorità giudiziaria, al Nas e alla finanza le attività della dottoressa Gabriella Mereu (che ha in programma due appuntamenti alla Gam di Torino) per "abuso della credulità popolare e diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose che creano allarme tra i cittadini". 

Nota per la sua terapia per curare la cistite inserendo nella vagina una medaglietta della Madonna e andando poi a messa o per guarire un dolore alla spalla dicendo delle parolacce, la dottoressa,  ideatrice e  promulgatrice della terapia verbale, si è laureata in Medicina e chirurgia a Sassari nel 1983.

E’ salita agli onori della cronaca nel marzo del 2015 in seguito ai due servizi de “Le Iene” ed è poi stata radiata dall'Ordine dei medici di Cagliari "ma può continuare a esercitare perché il giudizio di appello non è ancora stato definito".

"L’Ordine di Torino ribadisce – afferma il presidente Guido Giustetto - che la divulgazione di queste pratiche senza base scientifica non può sostituire la medicina ufficiale: come stabilisce con chiarezza l'articolo 15 del Codice di deontologia medica, il medico può farvi ricorso nel rispetto del decoro e della dignità della professione. Inoltre, e questo è l'aspetto centrale della questione, il medico non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia per di più in un contesto di totale asimmetria informativa: il medico ha l'obbligo di capire tempestivamente quando sia il caso di interrompere i metodi non convenzionali eventualmente adottati e di ricorrere tempestivamente agli strumenti della medicina ufficiale, in modo da garantire al paziente le più idonee condizioni di sicurezza ed efficacia della cura. Anche l'articolo 13, a tal proposito, è molto chiaro: il medico non adotta né diffonde pratiche diagnostiche o terapeutiche delle quali non è resa disponibile idonea documentazione scientifica e clinica, valutabile dalla comunità professionale e dall'autorità competente. E ancora il medico non deve adottare né diffondere terapie segrete".

(Gabriella Mereu racconta l'incursione della "iena" Nadia Toffa)