“Il Santissima Trinità, da ospedale destinato alla chiusura a Ospedale che ci salva dalla pandemia. Il 1 marzo 2020 il Santissima Trinità ricovera il primo paziente per Covid 19. La storia si ripete in modo ciclico. Dai dati 4 contagi del personale Sanitario. Le ragioni? Primo: essendo a Padiglioni si può gestire meglio isolando il virus. Forse bisogna fare una riflessione sugli Ospedali a blocco unico? Secondo: Eccellenza del reparto di Malattie infettive nel trattamento dall' Infezione da HIV, Patologie epatiche, Tubercolosi, Infezioni del sistema nervoso centrale, Malattie tropicali.Terzo: La Pneumologia e Rianimazione con tutti gli altri reparti a supporto. Quarto: i percorsi a senso unico individuati grazie al fatto di essere a padiglione, con ingresso, zona verde, zona arancione (vestizione), zona Rossa trattamento pazienti, zona arancione (svestizione), zona verde, uscita dal lato opposto al padiglione".

E' una lunga ma attenta riflessione quella stilata dal consigliere e capogruppo del Pd, Fabrizio Marcello, che fa memoria ricordando alcune ipotesi politiche che in passato volevano vedere quell'importante presidio dismesso, per sempre, invece i numeri e i dati parlano chiaro: ha salvato tante vite umane.

C’è una lunghissima storia che è legata a quel presidio ospedaliero, oggi divenuto un polo d’eccellenza soprattutto per curare i pazienti affetti dal tremendo virus.

Gli albori

E’ tutto parte col trattamento delle malattie infettive. Infatti il SS. Trinità nasce alla fine del 1945 con la conclusione della seconda guerra mondiale. Le caserme che fino ad allora avevano ospitato il Genio Militare e l’Artiglieria, vennero occupati da alcuni reparti furono Prof Giuseppe Brotzu e Prof Antonio Spanedda, spinti dalla necessità di trovare spazi per i malati Infettivi. Fu allestito un reparto di Contumaciale sotto la direzione del Dott Angelo Dessi. Arrivarono malatti di tubercolosi provenienti dal sovraffollato Ospedale Civile e dal Binaghi. La gente della zona iniziarono a chiamarlo Is Mirrionis.

La tubercolosi, assai diffusa, costrinse gli amministratori degli Ospedali Riuniti ad utilizzare sei padiglioni. Tre per TBC polmonare con Dott Antonio Uccheddu. Il quarto Chirurgia toracica, Dott Antonio Cardia, TBC polmonare pediatrica, Prof Domenica Corda. Il quinto TBC donne con Prof Filippo Porrazzo. Il sesto destinato agli Hanseniani con Antonio Pirastu. Nella palazzina ingresso adibita a reparto infettivi con Prof Goffredo Angioni, con ala sinistra pronto soccorso e laboratorio analisi con Prof Luigi Orru'. Con la progressiva diminuzione della tubercolosi i padiglioni si liberarono per altre discipline.

“Oggi – fa notare il consigliere comunale Fabrizio Marcello – il nosocomio di Is Mirrionis è il principale riferimento per la Città di Cagliari.
A dimostrazione dell’importanza che riveste l’ospedale per la città i numeri che danno ragione”.

I numeri importanti

Oltre 1000 i dipendenti suddivisi tra comparto, dirigenza medica e dirigenza non medica; Prestazioni erogate oltre 401.000 prestazioni sanitarie suddivise tra le diverse Unità Operative; posti letto ricovero ordinario: attualmente sono presenti 319 posti letto per ricovero ordinario, suddivisi per vari reparti, per n. 14.822 ricoveri e 94.435 giorni di degenza; posti letto ricovero diurno (DH/DS): attualmente sono presenti n. 41 posti letto per ricovero diurno, suddivisi per vari reparti, per 4.137 ricoveri e 9.189 accessi. Principali criticita' è importante sottolineare che l’attuale distribuzione dei reparti e servizi posti in padiglioni diversi.