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Giovedì nell'area della ricerca del Cnr, a Sassari, saranno presentati i risultati dei primi due anni di attività del progetto europeo SheepToShip Life. Con questo progetto si vogliono individuare i punti critici ambientali della filiera produttiva ovina in modo da mettere a punto un piano di intervento da sperimentare in aziende modello.
Si vuole riuscire ad arrivare a una diminuzione del 20% delle emissioni di gas serra in dieci anni. "La Sardegna – spiega Pierpaolo Duce, responsabile dell'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Sassari e coordinatore del progetto - costituisce un osservatorio privilegiato, in quanto la ricca varietà climatica, orografica e geologica che la caratterizza ha consentito il diffondersi delle varie pratiche di allevamento ovino riscontrabili nei diversi paesi europei e questo la rende un grande laboratorio a cielo aperto".
In base ai risultati di un'analisi tramite la metodologia del Life Cycle Assessment (Lca), verranno valutate le prestazioni ambientali del latte prodotto secondo i sistemi agro-zootecnici più diffusi, e successivamente dei formaggi Dop Pecorino Romano, Pecorino Sardo e Fiore Sardo.
Sono state suddivise in quattro macro-aree tredicimila aziende ovine dell’Isola- nord, sud, basalto, granito -, con caratteristiche pedoclimatiche diverse, individuando in ciascuna categorie aziendali da prendere a campione in base alla consistenza del gregge e al numero di capi a ettaro. È stata condotta per ogni azienda una campagna di raccolta dati per l'analisi Lca per individuare i punti critici ambientali dei processi di produzione e definire le soluzioni tecnico operative più appropriate che verranno applicate in dieci aziende dimostrative per misurarne e verificarne l'efficacia.
Lo stesso approccio verrà seguito per la filiera dei formaggi DOP pecorino romano, pecorino sardo e fiore sardo.
A livello globale, gli allevamenti ovi-caprini sono responsabili di circa il 6,5% delle emissioni di gas serra dell'intero settore zootecnico, a sua volta ritenuto tra le attività umane maggiormente impattanti, a causa delle rilevanti emissioni di metano e protossido di azoto. In termini di contributo del comparto ovino alle emissioni di gas serra dell'Europa, le sole emissioni enteriche di metano derivanti dall'allevamento delle pecore rappresentano il 4% circa di quelle prodotte dall'intero settore agricolo europeo. Gli allevamenti ovini Italiani contribuiscono per più del 6%.