Nell’ambito delle azioni di contrasto alla peste suina africana disposte dall’Unità di Progetto, nel corso della giornata, sono state effettuate operazioni di ricerca, cattura e depopolamento di suini bradi illegali nelle terre pubbliche di Talana a completamento della precedente azione che aveva consentito di individuare quattro suini adulti sieropositivi.

In seguito a questo riscontro la Commissione Europea e il Ministero della Salute, con il supporto del Centro di Referenza Nazionale, hanno chiesto a Regione e Unità di Progetto l’apertura di un focolaio con le Zone di Restrizione di 3 km e 10 km che prevedono misure mitigate sui vincoli grazie alle nuove regole europee e alla situazione epidemiologica comunque favorevole e alle misure di valutazione del rischio applicate in Sardegna.

Sono stati 78 i suini abbattuti in quanto non registrati all’anagrafe zootecnica e privi di proprietario e controlli sanitari. Queste attività rientrano nelle azioni di contrasto al virus della Psa che vedono nella lotta all’allevamento illegale dei suini uno dei fattori di rischio più importanti per la permanenza del virus in quei territori.

Come hanno sottolineato anche gli Ispettori europei nel recente Audit che si è svolto nell’isola dal 9 al 19 novembre scorso, questo tipo di animali costituiscono la vera cinghia di trasmissione del virus tra la popolazione selvatica e gli animali domestici.

Gli Ispettori di Bruxelles hanno riconosciuto che le attività svolte in questi anni hanno ridotto drasticamente il numero di questi animali e quindi la circolazione del virus e comunque hanno ribadito come sia necessario completare le azioni nel territorio. L’appello di Regione e Unità di Progetto è rivolto ai quei pochi ancora che resistono a mettersi in regola.