I fenicotteri rosa dello stagno di S'Ena Arrubia si sono tolti la maschera antigas che avevano indossato per dire no alle trivelle della Saras e ieri notte hanno fatto festa ad Arborea per la vittoria arrivata dopo cinque anni di durissime battaglie.

 

Protagonista della serata la sindaca del paese Manuela Pintus, eletta a furor di popolo per il suo impegno nel Comitato No Eleonora, promotore e animatore della battaglia contro la multinazionale di Sarroch, e premiata ieri notte per lo stesso motivo dal Wwf nazionale col Panda d'Oro e dal Wwf regionale con l'attestato di Gigante per l'ambiente 2016.

 

Un doppio riconoscimento che Manuela Pintus ha voluto condividere con l'intera comunità di Arborea, indicata come vera protagonista della lunga lotta per la difesa del territorio e della vittoria sancita a luglio dal Consiglio di Stato.

 

A consegnare i premi è stato il delegato regionale del Wwf, Carmelo Spada, che ha colto l'occasione per ricordare che l'assalto al territorio non si ferma. "A poche decine di chilometri da Arborea - ha detto - 200 ettari di terreni agricoli corrono il rischio di essere sepolti sotto un manto di pannelli fotovoltaici.

Non siamo contro le energie rinnovabili, ma impianti di queste dimensioni devono essere fatti nelle aree industriali e non sui terreni agricoli".

 

La festa dei Fenicotteri sotto le stelle era cominciata con l'intervista di Paolo Piras alla presidente di Emergency, Cecilia Strada, che ha denunciato il prezzo altissimo che la Sardegna sta pagando per le 'prove di guerra' imposte all'isola dall'Italia: "Un prezzo assurdo e ingiusto - ha detto - per i popoli che poi si prendono le bombe ma anche per i sardi di oggi e soprattutto per quelli che ancora devono nascere".