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«Il giallo del Pescatore, se i poveri resti ritrovati il 12 luglio vicino alla 554 a seguito di un incendio, non fossero dello scomparso Gianluca Congera? Che fine avrebbe fatto Luca e di chi sarebbero quei resti? Si attendono risposte Ufficiali».
Lo scrive poche ore fa in un post pubblico l’avvocato della famiglia Congera, Gianfranco Piscitelli. E ancora, a sottolineare l’esigenza di ulteriori indagini è la criminologa-avvocato, Paola Pischedda: “Dopo circa 5 mesi di attesa sono arrivati gli esiti del DNA sul cadavere ritrovato lo scorso 12 luglio nei pressi della 554. Nonostante le numerose analogie, i resti non appartengono a Gianluca Congera. Ora più che mai é necessaria la massima collaborazione da parte di tutti affinché si faccia luce su questa scomparsa”.
A luglio, un incendio sviluppatosi nelle campagne ai bordi della 554 fece ritrovare un cadavere ormai carbonizzato, ci fu anche il braccialetto trovato accanto al corpo che sembrava potesse appartenere al pescatore scomparso a marzo, come pure i brandelli della sua tuta. Ma nulla di tutto ciò, ora rimangono ancora tanti dubbi e soprattutto i misteri su un fatto inquietante: di chi sono le ossa ritrovate in quell’occasione? Che fine ha fatto Luca Congera, chi sa parli – chiedono i legali Piscitelli e Pischedda.