Un lungo corteo funebre ha accompagnato dalla casa di famiglia fino alla Chiesa di San Giovanni Battista il feretro di Salvatore Nolis, il 47enne di Fonni ucciso sabato scorso con due fucilate.

Ieri pomeriggio, i componenti della Leva del ’69, organizzatrice dei festeggiamenti in onore di San Giovanni, hanno portato in spalla la bara del loro amico, priore della festa. Petali di rose sono stati sparsi su tutto il percorso.

Attorno al dolore dei genitori si è stretta l’intera comunità di Fonni, profondamente scossa dalla tragedia che ha toccato il cuore di chi la abita. 

“Un paese offeso dal peccato”, ha detto don Antonello che nel corso dell’omelia si è rivolto direttamente all’assassino di Salvatore: “Per te Caino, chiediamo il tormento del rimorso, notte e giorno, fino a quando non sentirai dentro di te la voce di San Giovanni Battista che ti dice ‘Convertiti’”.

Parole a cui si aggrappano anche i genitori dell’operaio forestale, Giuseppe e Rita, e le sorelle tormentati da un'unica domanda: “Perché?”.

“Hanno ucciso un paese”, aveva commentato il giorno stesso dell’omicidio il sindaco Daniela Falconi che ha proclamato il lutto cittadino in concomitanza dei funerali. “Non ci sono parole per descrivere il dolore, la lacerazione, lo smarrimento”, aveva detto ancora il primo cittadino, manifestando il sentimento dell’intera comunità fonnese.

Intanto, sul fronte delle indagini, i carabinieri della Compagnia di Nuoro e del Nucleo investigativo del Comando provinciale indagano senza sosta e senza escludere nessuna pista.

Salvatore Nolis detto "Sofio" era considerato da tutti una persona perbene, sempre pronto a lavorare nell'organizzazione di eventi del paese, sempre in prima fila nelle associazioni. Anche per questo gli amici della leva del 1969 hanno voluto che fosse lui il priore della festa di San Giovanni.