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"Che il signore mi dia la forza di perdonare un gesto così crudele, perché Arianna deve crescere nell'amore e non nell'odio e nel pregiudizio. Andre, dammi il coraggio di affrontare tutto, mi prenderò cura delle tue donne dalla più grande alla più piccola. Vola alto, ciao grande".
Sono le parole strazianti contenute nella lettera di Patrizia, compagna di Andrea Caddori di 43 anni - ucciso insieme al fratello Roberto, 46 anni, mercoledì ad Arzana dal pensionato 82enne Peppuccio Doa al culmine di una lite legata a un'eredità - e lette da un sacerdote durante la messa del funerale nella chiesa di San Giovanni Battista.
Patrizia, che non ha mai perso di vista le due bare insieme alla mamma e alla sorella di Andrea e Roberto, ha voluto salutare così il suo compagno e nella sua lettera ha anche ripercorso il loro progetto di vita con al centro Arianna, la loro bambina di un anno.
Un lungo applauso ha accompagnato le parole toccanti della donna dentro la chiesa affollatissima. C'era tutto il paese alla cerimonia funebre, amici, parenti, conoscenti, tutti ancora increduli per quanto accaduto. La messa è stata celebrata dal vescovo della diocesi d'Ogliastra, monsignor Antonello Mura.
Nella sua omelia l'alto prelato ha pronunciato parole di distensione rivolte al futuro del paese, provato nel passato da violenti fatti di sangue: "Evitiamo di caricare pistole immateriali - ha detto il vescovo -, Arzana ha già vissuto momenti molto dolorosi nella sua storia. I ragazzi, i nostri giovani, avrebbero bisogno di parole per il futuro e non di sguardi al passato. Che Dio illumini quello che al momento risulta incomprensibili. Perchè Arianna è un fiore che deve fare i conti con la vita e non con la morte".