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“Lo sport come vita, arte, disciplina, passione condivisa, che non si può comprare. Lo sport è gioia, dono del Creatore: tutto questo si celebra in Gigi Riva, i meriti sportivi e la grandezza dell'uomo, non sorprende la presenza oggi di tanti amici a ammiratori”. È iniziata così l'omelia dell'arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, ai funerali di Gigi Riva.
“Sono molte le immagini di questi giorni che celebrano la bellezza e la potenza di Riva, la sua esultanza con le lunghe braccia al cielo. Corri di nuovo e tieni ancora alte le tue braccia al cielo, corri e guarda in alto, in cielo con i tuoi genitori e la tua amata sorella”.
“Riva ha scelto la Sardegna, fa parte di questo popolo che lo ha amato”, ha anche detto Baturi. “La liturgia che stiamo celebrando - ha detto ancora l'arcivescovo - è la memoria viva della morte e risurrezione di Gesù Cristo. Per i credenti la morte è il passaggio necessario per la consegna totale al Dio della vita, nel cui abbraccio ogni fame e ogni sete, secondo le parole di Gesù nel Vangelo, vengono soddisfatti in eterno, nella gioia di quel bene che non sappiamo definire in modo appropriato ma che sappiamo essere vero, che inseguiamo indomiti, con passione, sempre inquieti e mai sazi”.
Secondo la Questura erano trentamila le persone presenti dietro le transenne per l'ultimo omaggio a Gigi Riva. Tra loro anche i bambini della scuola calcio fondata alla fine degli anni Settanta proprio da Gigi Riva.
Tra gli omaggi floreali, invece, anche quello dell'attrice Paola Cortellesi: una composizione con un centinaio di rose sistemate a forma di cuore. Altre corone sono state portate da Sampdoria, Campioni del mondo 2006, famiglia Moratti, Amazon, Cagliari calcio, Sconvolts. E c’era pure l'omaggio floreale di Stella marina, il ristorante preferito di Gigi Riva nel quale il bomber per trent'anni ha consumato i pasti.