Le sue radici, la sua storia, l’amore per uno dei borghi incantati della nostra isola, l’accoglienza vissuta come un valore: il ritratto di zia Gavinedda Puggioni si riassume in un barlume di bellezza, nel tenero abbraccio con cui si apriva a chi le andava incontro, nel sorriso abbozzato con rispetto sincero e spontaneo.

La donna che aveva conquistato tutti e che aveva compiuto 100 anni lo scorso 3 novembre, si è spenta ieri a Lollove, quel luogo senza tempo di cui lei era fiera depositaria di memorie.

Viveva a pochi passi dalla Parrocchiale di San Biagio, tra stretti e ripidi sentieri, case di pietra e gerani in fiore e amava raccontare, a chiunque passasse di lì, di quegli anni trascorsi a intrecciare una vita imbastita di cose semplici, di storie narrate e vissute, di ascolti rivelati.

Nel lento passare delle ore, dei giorni e degli anni lei ha assaporato ogni istante di una vita piena di letture e abitudini quotidiane,   di silenzi interrotti dalle voci della natura che la circondava.

Soltanto negli ultimi tempi, per motivi di salute, zia Gavina si era trasferita a Nuoro tra le premure dei familiari che l’hanno accolta nella casa in cui è venuta a mancare e dove, pochi mesi fa, il Comune di Nuoro le aveva portato l’omaggio della città per il suo compleanno.

Nel video l'intervista di Barbara Carfagna per tv7