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S'istrumpa diventa ufficialmente una buona pratica: lo certifica l'Unesco che inserisce la millenaria lotta isolana negli elenchi dell'agenzia delle Nazioni Unite. Un riconoscimento che arriva dal Marocco, durante il 17esimo Comitato intergovernativo della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, a Rabat.
S’istrumpa di Ollolai è forse la più antica forma di lotta sportiva, come testimoniato dai bronzi dei lottatori di Uta risalenti al periodo nuragico. Una forma di competizione in cui viene dimostrata la propria forza, ma tramite la quale vengono anche trasmessi valori come il coraggio e la lealtà. Paragonata alla lotta greco-romana, si praticava durante feste rurali, cerimonie religiose, fiere di bestiame, o rituali agricoli e pastorali come la mietitura, la trebbiatura e la tosatura del bestiame.
I lottatori, detti Gherradores, si affrontavano stringendosi a vicenda e cercando di sbilanciare l’avversario per farlo cadere a terra. Nel 1997 S’istrumpa ha ottenuto il riconoscimento dal Coni diventando così uno sport riconosciuto a livello internazionale. Quello conferito dall'Unesco "è un riconoscimento importantissimo", spiega alla Nuova Sardegna il presidente della Federazione s'Istrumpa, Giampiero Culumbu.
"Il prezioso obiettivo - aggiunge Culumbu - è stato raggiunto grazie ad Aga, l'associazione dei giochi antichi che è capofila del processo di salvaguardia di Tocatì (Festival internazionale dei giochi di strada che si tiene a Verona, ndr), mentre la candidatura è stata curata per il coordinamento tecnico-scientifico istituzionale dall'Ufficio Unesco del segretario generale del ministro della Cultura".