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L'Università di Sassari è al quarto posto tra gli atenei medi. Ciò in base alla classifica Censis 2019 che colloca l’ateneo turritano dietro Trento, Siena e l’ex aequo di Trieste e Udine.
“Rimaniamo ad alti livelli per le Strutture offerte ai nostri studenti e per il sistema di Comunicazione e servizi digitali: per entrambi gli indicatori siamo al primo posto assoluto. Siamo secondi per il sostegno agli studi sotto forma di borse, mentre restiamo, come lo scorso anno, un po' indietro in tema di servizi (mense, alloggi, ecc.). Va però ricordato che questi non sono servizi offerti direttamente da Uniss ma dall’Ersu”, questo il commento del Rettore Massimo Carpinelli.
“A limitare le performance di Uniss ha contribuito – queste le sue parole – l'introduzione di un indicatore che misura la cosiddetta occupabilità, ovvero la capacità dei nostri laureati di trovare lavoro entro un anno dal conseguimento del titolo di studio. È evidente che questo indicatore è fortemente penalizzante se utilizzato senza tener conto delle difficili condizioni economiche del nostro territorio e di un mercato del lavoro regionale che offre limitate possibilità di occupazione. Nel caso specifico l’Ateneo si era già attivato per potenziare il nostro sistema di job placement e per intensificare i rapporti con il mondo delle imprese”.
“Per il futuro – ha aggiunto Carpinelli – ci adopereremo affinché questo parametro sia opportunamente corretto per tenere conto degli oggettivi divari economici che esistono tra le varie regioni d’Italia. Si registra un certo arretramento sul versante dell’internazionalizzazione, da sempre uno dei nostri fiori all’occhiello, pur rimanendo tra i primi atenei. Questo indicatore è stato modificato rispetto allo scorso anno, dando peso oltre che alla mobilità strutturata dei nostri studenti - sulla quale rimaniamo a livelli molto alti - alla dimensione internazionale dei corsi di laurea.
“Su questo secondo obiettivo – ha rimarcato il Rettore – stiamo già lavorando. Abbiamo varato un programma di investimenti che prevede, tra l’altro, una serie di misure volte a favorire in tempi rapidi la creazione di nuovi corsi a doppio titolo (italiano ed estero), che si aggiungeranno ai sei internazionali già erogati.
“Grazie al grande impegno – ha sottolineato – profuso negli ultimi anni da tutte le sue componenti, il nostro Ateneo resta comunque uno dei migliori d’Italia nella sua categoria. D’altra parte, questo ci viene confermato anche dai dati sulle immatricolazioni, cresciute del 28,2% negli ultimi tre anni.
“Uniss – ha concluso Carpinelli – guarda con grande favore a classifiche come quella che qui commentiamo, le quali rappresentano per noi uno stimolo continuo a crescere e migliorare. È con questo spirito che abbiamo operato in questi anni, ed è grazie a questo spirito che l’Università di Sassari è riuscita ad entrare nei sistemi di ranking internazionale quali, ad esempio, il molto qualificato Times Higher Education World University Rankings”.