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Un fotografo ritrattista cagliaritano ha voluto rappresentare la sofferenze dello spirito umano in questo periodo storico di forte impatto per gli artisti di tutto il mondo, in una raccolta di foto dai toni decadenti, ossessivi ma poetici.
In Sardegna molti non sono a conoscenza, ma esistono davvero tantissimi luoghi abbandonati, lasciati nel dimenticatoio ed esposti alle incurie del tempo, ci sono ville storiche, siti minerari, alberghi, ospedali, siti militari e anche interi paesi fantasma. Ogni tanto qualche artista riesce a dare di nuovo vita a questi luoghi, anche se solo per poco, mettendo in evidenza la bellezza e la storia di questi posti dimenticati dal mondo.
"Trappole mentali" è il progetto fotografico di Andre Darco, giovane fotografo formato a Cagliari presso la scuola di fotografia "La bottega Della Luce" fucina di appassionati fotografi. In questo periodo che vieta ancora le mostre e le estemporanee artistiche verrà lanciato sulla pagina instagram e sui social, con il proposito di renderlo visibile molto presto dal vivo in alcune mostre itineranti (si spera)nei mesi estivi.
Non è dato sapere dove ha scattato queste foto, visto che l'autore ama esplorare luoghi ed edifici fantasma dal fascino surreale e misterioso, ma questo spazio dove il tempo sembra essersi fermato è stato per lui un ottimo set per mettere in scena la rabbia, la sofferenza e le angosce represse dell'essere umano, frutto anche dell'emarginazione e della lontananza dalla vita sociale che questa quarantena ci ha imposto.
In esclusiva per noi ha svelato alcune curiosità: "Volevo rappresentare il dolore nel suo stato più nobile più vero e intimo. Quella stanza d'ospedale dove non c'e' pace né guarigione diviene una gabbia colma di ansie e paure per il soggetto ritratto. L'intonaco sui muri che cade come i sogni ed i progetti di un uomo che ha assaggiato il lato più amaro della vita.
Nelle fotografie che abbiamo visto in anteprima, lo sguardo del modello, le linee del corpo, mostrano una sofferenza reiterata nel tempo esaltata da una luce drammatica che filtra da un pertugio o da una finestra. "La felicità che tutti cerchiamo, che vediamo nei finali dei film, non esiste, è solo una chimera creata dai pubblicisti a metà degli anni sessanta, la gente è triste perchè anela una vita dalle aspettative sempre troppo alte e quando arrivano le bastonate che sono comunque scontate e naturali le viviamo quasi come non dovute" confessa Andre Darco, che sembra aver abbracciato la missione di ricerca del vero, la via del risveglio delle coscienze, pur sapendo di andar controcorrente e che questo può essere per lui, per tanti versi, contro producente ma non sembra interessargli, sembra accettare questo rischio.
Per accompagnare i suoi scatti si è affidato ai versi profondi e graffianti delle poesie di Fabrizio Raccis, poeta nato a Cagliari e molto attivo nei panorami letterari dell'isola con libri ed eventi culturali. I due artisti si conoscono da tempo e hanno già collaborato nel precedente progetto "Carne di Betzebea" Catartica Edizioni, con una esposizione sull'ultima fatica letteraria del poeta.
Non ci resta che aspettare fino al 5 giugno alle ore 18:00 per il lancio ufficiale di questa bellissima mostra fotografica sul canale Instagram al seguente link, che darà modo di ammirare in uno scenario surreale la sua arte fotografica e la bellezza crepuscolare di alcuni luoghi della Sardegna dimenticati da tempo: