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La cosiddetta ‘storia infinita’. Il vice premier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, nel suo ruolo di capo politico del M5S, avrebbe già dato mandato per avviare una causa verso Andrea Mura, il deputato assenteista, per danno d'immagine verso il Movimento.
Mura invece, dopo aver depositato le dimissioni da Montecitorio ed essere tornato ‘cittadino libero’, ha sempre parlato di “linciaggio mediatico” nei suoi confronti, scatenato da “accuse ignominiose basate su fatti inesistenti che nessuno ha mai voluto verificare”. Mura è un fiume in piena: “Assenteismo? “Ho partecipato alla stragrande maggioranza delle sedute della Camera, sono mancato solo a 7, per impegni sul territorio e una breve malattia”.
Ma sul versante Di Maio e Pentastellati, i vertici del Movimento sono perentori: “Chi non rispetta le regole, è giusto che non sia degno di rappresentare i propri elettori, chi ha fatto numerose assenza rischia anche sanzioni fino a 100mila euro”.
«Il MoVimento 5 Stelle da sempre si batte per il rispetto delle regole. E con Andrea Mura non abbiamo fatto sconti. Il suo 'record' di assenze in Parlamento ci ha obbligati a espellerlo dal MoVimento. Oggi, però, vogliamo ringraziare proprio Mura per essersi dimesso da parlamentare. Un importante gesto che abbiamo molto apprezzato», così in una nota i capigruppo di Camera e Senato, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli. «Chiediamo che tutti i parlamentari 'assenteistì delle altre forze politiche facciano immediatamente la stessa cosa», concludono D'Uva e Patuanelli.
Intanto il collegio di Cagliari è ora orfano di un proprio rappresentante. Il valzer dei papabili è già cominciato, con scenari imminenti che non tarderanno a mostrarsi.