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Carlo Cossu, imprenditore di Macomer, 54 anni, si è tolto la vita nella notte di martedì 8 aprile. E' uscito di casa, ha raggiunto la sua azienda ed ha compiuto il tragico gesto.
L’avrebbe ucciso la drammaticità di una situazione economica familiare insostenibile e senza scampo. Un falegname di Macomer è stato rinvenuto cadavere nella mattinata di oggi all’interno del suo laboratorio artigianale.
La comunità del centro del Marghine è scossa da una morte che sarebbe da scrivere alle cause che accomunano i tanti suicidi avvenuti in Italia da un anno a questa parte e determinati da motivi economici. Ultimi, quelli di qualche giorno fa a Civitanova Marche, dove tre persone non hanno retto all’insofferenza di una povertà devastatrice che sta imperversando nel nostro Paese. La classe politica Italiana è da molto e gravemente insolvente con le famiglie che non riescono a superare una drammaticità quotidiana senza fine. Dopo aver reiteratamente attribuito il tracollo dell’Italia a una crisi più generica dell’economia mondiale, è tempo, per i nostri rappresentanti politici, non di piangere i morti con l’ipocrisia del dolore, ma di rispondere di responsabilità precise nei confronti degli italiani e soprattutto delle fasce più deboli dove maggiormente la disperazione fa scegliere l’annientamento della propria persona. Chi si toglie la vita sta diventando un eroe, ma l’Italia non deve aver bisogno di chi rinuncia alla propria esistenza per svegliarsi e agire con vigore prima che sia troppo tardi.