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Presentato questa mattina al tribunale del lavoro di Oristano il ricorso contro il provvedimento di sospensione e riduzione dello stipendio alla maestra elementare Marisa Francescangeli, 58enne di Nuoro in servizio presso la scuola primaria di San Vero Milis.
La donna è finita al centro del dibattito pubblico nelle scorse settimane dopo essere stata sospesa per venti giorni perché, secondo quanto ricostruito, avrebbe fatto realizzare agli alunni un piccolo rosario con 10 perline a forma di braccialetto e avrebbe recitato insieme ai piccoli un'Ave Maria e il Padre Nostro durante la sostituzione di un suo collega in una terza elementare.
Il ricorso è stato presentato dagli avvocati Elisabetta Mameli e Domenico Naso per la Uil nazionale. Le ragioni del reclamo riguardano profili procedurali e di merito.
Nei giorni scorsi, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara aveva sottolineato che in base alla relazione tecnica ricevuta non si è trattato di un caso isolato ma che in precedenza ci sono stati "diversi interventi bonari del dirigente scolastico e il percorso si è svolto su diversi mesi".
"Anziché insegnare geografia, storia e matematica, la maestra avrebbe fatto cantare inni religiosi o pregare - ha aggiunto l'esponente dell'Esecutivo -. E' quindi una violazione di un obbligo previsto dalla legge. Se poi si tratti di canzoni religiose, di bandiera rossa o di leggere Repubblica durante l'ora di matematica, non cambia".