Spiaggia scomparsa a Cala Luna, case e esercizi commerciali allagati, voragini e frane nelle strade di campagna e qualche pastore rimasto isolato. Sono questi i primi danni accertati a Dorgali, il paese della Sardegna nella costa centro orientale, con la più alta percentuale di pioggia caduta in giornata: circa 255 millimetri.

La sindaca Angela Testone, che ha convocato il Coc e lavorato fianco a fianco con gli uomini della Protezione civile e con i Vigili del fuoco annuncia: "Domani dichiareremo lo stato di calamità naturale". A preoccupare nei paesi della costa baroniese, è stato l'ingrossamento del fiume Cedrino che ha raggiunto livelli di guardia in tarda mattinata.

I sindaci della Baronia - di Galtellì, Irgoli, Onifai e Orosei - hanno sollecitato e ottenuto dal Consorzio di Bonifica, l'apertura a mare della foce del fiume Cedrino, per evitare l'allagamento della piana nei territori dei quattro paesi. Il fiume infatti si è ingrossato enormemente in seguito alla tracimazione della diga di preda Othoni e con le acque arrivate dal Sologo e alle 13.30 si è reso necessario aprire la foce.

Anche a Orosei si contano i danni ma di entità minore rispetto a Dorgali. "Ci sono stati danni nelle strade rurali e in campagna alcune abitazioni sono rimaste isolate, ma l'apertura della foce del Cedrino ha permesso di mettere in salvo la piana - ha detto all'ANSA la sindaca Elisa Farris - Ho lavorato fianco a fianco con i colleghi dei paesi vicini e insieme abbiamo sollecitato, già in tarda mattinata, l'apertura della foce del Cedrino, per evitare danni ingenti alle nostre campagne e ai nostri paesi. Per fortuna siamo stati ascoltati ed è andato tutto bene. La Protezione civile ci ha dato una mano per fronteggiare le difficoltà ma ci sono ancora zone da raggiungere e sistemare. Ora ha smesso di piovere e l'allerta gialla finisce a mezzanotte - ha concluso la sindaca - lavoreremo per aiutare i cittadini nelle aree colpite dai danni”.