L’intensa grandinata che domenica pomeriggio ha interessato tutta la valle del Coghinas ha creato gravi scompensi nell’economia agricola locale con perdite stimabili attorno ai 10 milioni di euro.

Nella valle del Coghinas, oltre 120 aziende agricole sono dedite alla coltivazione del carciofo e ogni impresa ha subito perdite comprese tra il 60% e il 100% della produzione.

A due giorni dall’ondata di maltempo che ha colpito le carciofaie dei comuni di Valledoria, Viddalba e Santa Maria Coghinas la Coldiretti Sassari e Gallura fa un primo bilancio dei danni: «Oltre a compromettere la produzione dei carciofi spinosi Dop, eccellenza di questa valle, la violenta grandinata di domenica scorsa avrà delle ripercussioni su tutto l’indotto – afferma il presidente della Coldiretti Sassari, Battista Cualbu. Il numero dei lavoratori stagionali e degli addetti al trasporto si ridurrà in modo sensibile e le commesse già stipulate con la grande distribuzione non potranno essere onorate. La somma di questi fattori comporterà, nell’arco dell’intera stagione, una perdita economica stimabile in circa 10 milioni di euro».

«La mia azienda agricola si sviluppa su 50 ettari e solo un 30% del terreno andrà in produzione con due o tre mesi di ritardo – conferma Giovanni Pes, titolare dell’omonima azienda agricola e presidente della Cooperativa Società Agricola Valle del Coghinas. Questa mattina ho mandato a casa i trenta dipendenti stagionali che ogni anno lavorano nella mia carciofaia e lo stesso destino toccherà a tutti gli operatori dell’indotto».

«Questa grandinata arriva nel momento più sbagliato – dichiara Antonello Deiana della sezione della Coldiretti di Viddalba. Alle spalle avevamo una stagione difficile, quella del 2015, caratterizzata dalle alte temperature. Il caldo aveva favorito la maturazione dei capolini in un arco di tempo limitato congestionando il mercato. Adesso, a meno di dieci giorni dall’inizio del raccolto, le carciofaie sono devastate».

La Sardegna è la terza produttrice italiana di carciofi dopo la Puglia e la Sicilia. Nell’Isola si destinano alla coltivazione dei carciofi 12mila ettari di territorio. La varietà più prodotta è lo Spinoso (60%), segue il Tema (15%). La produzione media è di 50mila capolini a ettaro. Il 62% della produzione dei carciofi appartiene alla provincia Cagliari, seguita da Sassari (27%), Oristano (11%) e Nuoro (1%). Da qualche anno il Carciofo Spinoso gode anche della Denominazione d'origine protetta (Dop). Il consorzio di tutela ha sede a Valledoria ed è composto da 32 aziende (per circa 500 ettari), soprattutto del sassarese, oristanese e Medio Campidano.