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La Regione Sardegna chiede al Governo di dichiarare lo stato di emergenza nazionale a causa degli eccezionali effetti temporaleschi che hanno colpito l'isola in questi ultimi mesi.
Lo ha deciso oggi la Giunta guidata dal Presidente Francesco Pigliaru. «Tramite la direzione regionale della Protezione civile – ha dichiarato l'Assessora alla Difesa dell'Ambiente Donatella Spano –, mandiamo avanti la richiesta per tutte le criticità verificatesi da maggio ad agosto perché i danni al patrimonio pubblico e privato e alle attività produttive sono infatti ingenti e investono il quotidiano delle popolazioni colpite».
In questi giorni molti Comuni sardi avevano chiesto lo stato di calamità naturale a causa delle intense precipitazioni che hanno causato grossi disagi alla popolazione sarda. Cosa questa che aveva spinto l’Assessora Spano ad inviare una nota al Presidente del Consiglio dei Ministri nella quale venivano evidenziate la forte preoccupazione per il ripetersi di eventi meteorologici estremi con cadenza sempre più frequente e la necessità di maggiori risorse per gestire le emergenze e ristorare i danni.
«L’attività di allertamento e il monitoraggio dell’evolversi dei fenomeni ha costretto i Comuni interessati ad assumere una serie efficace di misure preventive volte a salvaguardare l’integrità della vita, delle persone e delle cose», ha sottolineato l’assessora.
«Negli ultimi eventi di carattere temporalesco verificatisi a fine giugno e, in particolare, ad agosto – ha aggiunto Spano – abbiamo registrato il numero massimo di giorni piovosi dal 1922, con sino a 200 millimetri di cumulati mensili e cioè una quantità ben superiore a quella di un mese invernale. Sono stati episodi localizzati di forte intensità, accompagnati da violente grandinate con effetti al suolo di smottamenti e allagamenti che hanno causato serissimi danni sia al patrimonio pubblico che alle attività produttive».