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Troppi errori nella gestione dell'allerta e nelle emergenze. Per questo "l'Assessore e il capo della protezione civile si devono dimettere per manifesta incapacità".
E' quanto emerge dalle richieste dei gruppi di Forza Italia, Fdi-An, Udc, Riformatori sardi, e Psd'Az in Consiglio regionale della Sardegna dopo le polemiche scatenate da "una disorganizzazione pressoché totale ed una gestione dell'emergenza inadeguata" nella settimana scorsa, quando la Sardegna è stata colpita da un ciclone di freddo polare inusuale per l'Isola.
Le opposizioni chiedono l'istituzione di una commissione d'inchiesta che verifichi le responsabilità politiche e tecniche su quanto accaduto. Paesi isolati, strade franate, greggi e mandrie senza mangimi, capannoni crollati sotto il peso della neve, emergenze nei trasporti "la Regione inerme, capace solo di mandare stizziti comunicati stampa".
Sono alcuni dei punti toccati dai capi gruppo dell'opposizione che stamani hanno chiesto la testa dell'assessore dell'Ambiente Donatella Spano, che ha delega alla Protezione civile, e del Capo della stessa Protezione civile sarda, Graziano Nudda.
"C'è una responsabilità politica, non solo tecnica. A noi risulta che ci fossero mezzi spazzaneve e trattori nei depositi del Campidano, non utilizzati", ha detto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis.
"La Regione avrebbe dovuto supportare e stare vicina ai Comuni, non proseguire con insistenti comunicati stampa dai toni offensivi e irriguardosi nei confronti dei sindaci impegnati in prima persona a spalare neve", ha detti Michele Cossa dei Riformatori sardi.
E’ polemica anche per il fatto che il Servizio meteo dell'Aeronautica militare avesse previsto tutto, tifoni e piogge comprese nello scorso fine settimana, mentre "la gestione delle allerta è stata quanto meno dilettantesca".
Oltre ai danni in fase di quantificazione della nevicata nei paesi della Barbagia, Gallura e Ogliastra, che hanno annunciato e alcuni deliberato la richiesta dello stato di calamità naturale, ammontano, secondo una prima stima a 5 milioni di euro (ma mancano all'appello le quantificazioni dei privati) quelli dell'area metropolitana di Cagliari.
Il sindaco del capoluogo, Massimo Zedda, non ha usato mezzi termini per dire che il sistema dell’allerta va rivisto: "Basta scherzare con la fortuna - ha detto -. Qui poteva scapparci di peggio".
I danni accertati finora a Cagliari ammontano ad oltre 1milione e mezzo di euro, ma sono progressivamente in crescendo. Di diverso avviso il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, che grazie all'allerta ha chiuso le scuole cittadine per rischio esondazioni dei torrenti che attraversano la città: "L'allerta meteo da parte della Regione si è rivelata ottima, il riferimento del centro di coordinamento regionale è un punto di riferimento fondamentale per gli amministratori pubblici”.