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Circa ottocento allevatori e un centinaio di sindaci si sono ritrovati oggi a Tramatza. Tutti insieme in assemblea per denunciare la crisi delle campagne sarde legata anche al mancato pagamento di rimborsi e contributi.
Un documento firmato da un centinaio di primi cittadini sarà inviato alla Regione per chiedere risposte e fatti. "Perchè – ha spiegato Nenneddu Sanna, uno dei portavoce del movimento pastori - le aziende sono allo stremo. Solo nel mio paese, Orune, stanno chiudendo dieci-quindici all'anno".
Pronti a scendere in piazza. Anzi in strada: per il 21 marzo partirà la mobilitazione da due fronti: dal bivio Bitti-Sologo e da Ottana, con incontro a Nuoro alle 18 per rallentare il traffico sulla 131.
Il mancato pagamento dei premi è il problema principale. "La burocrazia - ha detto Sanna - sta ammazzando le nostre aziende. Il problema principale è il mancato pagamento dei fondi comunitari, ma non è il solo. Ci hanno detto che sono stati stanziati i fondi per la siccità. Ma qui soldi non ne ha visto nessuno".
Quindi un messaggio alla Regione: "Devono avete l'umiltà di chi lavora nelle aziende- ha detto- non possono continuare a ignorare un settore così importante per l'economia della Sardegna. Qui manca proprio il dialogo".
L'assemblea a Tramatza è terminata in tarda mattinata. Ma è solo il primo di una serie di appuntamenti per rivendicare la necessità di interventi nelle campagne. A cominciare da quanto già garantito e dovuto.
Anche la Lingua blu al centro dell'assemblea di Tramatza.
"La nuova ondata di lingua blu ci preoccupa", spiega Gianuario Falchi, denunciando l'assenza di prevenzione contro l'insetto vettore. "La Regione non può scaricare la prevenzione sugli allevatori: siamo stufi, la chiediamo da 25 anni", aggiunge.
Infine, un appello all'unità: "Bisogna essere compatti, non basta lamentarsi sui social: chi non lotta ha già perso", conclude Falchi.