"Ringrazio l'assessore alla Sanità regionale Carlo Doria per essersi prontamente adoperato per risolvere il caso di Bruno.  Se da una parte certamente conforta che non si ravvedano profili di rilievo penale nella vicenda, cosa che non ho mai inteso sollevare, sembra allo stesso modo indispensabile ora che si metta in campo ogni sforzo alla ricerca di una possibile  alternativa trattamentale", Irene Testa, Garante delle persone private della libertà personale della Sardegna, commenta così il dichiarato interessamento dell'assessore alla Sanità regionale Carlo Doria alla situazione di Bruno, ospite dell'Aias di Cortoghiana.

Bruno è affetto da una patologia che lo porta ad ingerire tutto e da 16 anni trascorre le sue giornate nell'impossibilità di muoversi, con le mani legate e una maschera sul viso, perché non era stata ancora trovata un'alternativa valida per contenere gli impulsi derivanti dalla sua condizione.

"La stessa struttura ha prospettato una soluzione: avere una persona dedicata all'assistenza continua a Bruno. L'assessore Doria ha dichiarato che provvederà ad integrare la retta per Bruno, questi nuovi fondi devono essere utilizzati per trovare una soluzione trattamentale alternativa, come ipotizzato dal Presidente del Consiglio Michele Pais", conclude Testa, che dopo una visita presso la struttura aveva raccontato le sue impressioni sulla situazione di Bruno: "Un trattamento che appare più vicino al concetto di tortura che a quello di cura".