“Prima, qualcosa come 20 o 30 anni fa, di cellulari nemmeno l’ombra, non esisteva questo mondo caotico fatto di messaggini, whatsapp o social. Se volevi incontrare qualcuno, ritrovare gli amici, conoscere e dialogare, dovevi per forza di cose uscire. Ritrovarsi in quel posto e guai a sforare la telefonata a casa, su rete fissa: a pranzo, era l’unico momento in cui potevi organizzarti per l’uscitina della sera”.

 Oggi un localino semplice, una caffetteria, dove bere in compagnia con semplicità, quella di casa, con gli amici di sempre. E Villanova, tra piazza Garibaldi e le viuzze contornate e colorate da fiori e verde delle case e dei residenti, si riscopre un luogo magico nella Cagliari by night.

Eh già, bei tempi come ammettono Marcello Lai, classe 1957 e Italo Pau, classe 1958, che di locali, disco e movida ‘casteddaia’ e non solo ne hanno visto e organizzato per decenni. E come non ricordare i primi dj, come quel Francesco Abate, oggi giornalista-scrittore che sparava le hit del momento: “C’era un target di clienti totalmente diverso – ammette Marcello Lai, storico proprietario di Linea Notturna in via Mameli – abbiamo soltanto deciso di abbandonare gli spazi totalmente grandi dei locali e in punta di piedi aprire il salotto di casa, qui in via San Domenico, dove la location che abbiamo tirato su si sposa benissimo con gli altri locali, i nostri dirimpettai, che hanno creato in sinergia qualcosa di veramente bello. Ci piace, basta col trambusto già perennemente vissuto in passato, è andata, modestamente abbiamo creato una generazione che si è divertita e con gli anni ha guardato oltre”. 

GLI ALBORI. La carrellata di luoghi calcati da Marcello e Italo pare un diario di bordo ricco di soddisfazioni, allegria, spensieratezza. Come non citare negli anni ’80 il Gil’s Club, a Porto Cervo, “sette anni come vice direttore” dice Marcello Lai, e ancora la disco Capo Boi, Peyote, Sciabecco, nell’82 con Attilio Collu il BeauBorg, in viale Trento, di fronte al “Massimo”, ancora il Samba e lo storico “Linea Notturna”, dall’88 in poi. Erano gli anni in cui d’inverno chiudevi  club per dirigerti verso le location estive – gioiscono i due gestori cagliaritani – dove in 40 anni di movida si testò magicamente e con migliaia di presenze anche il teatro tenda della Fiera, per il capodanno 1990. Fu qualcosa di eccezionale – spiega Marcello Lai – costò un patrimonio organizzare tutto per l’entourage di amici e conoscenti, ma fu davvero bello. Oggi? Si procede ridimensionando la sfera dello svago puntando sempre su chi da sempre ha frequentato luoghi, ambienti e locali per il sano divertimento. E’ cambiato tanto da allora, oggi si fa tutto col telefono, ma non mancano ancora le emozioni delle cose semplici, vere”.