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“Ho visto l’acqua alta ieri sera mentre uscivo dal lavoro. Dalla sua forza non riuscivamo a chiudere il portone della scuola. Ho avuto abbastanza paura perché l’acqua si alzava a vista d’occhio e noi cercavamo invano di chiudere il portone”.
E’ il racconto di Valentina Demelas, 32enne di Lodine. Lei vive a Venezia, dove lavora come collaboratrice scolastica.
“Si prevedeva l’acqua alta, ma non a questi livelli. Infatti, come ogni giorno mi sono recata tranquillamente a lavoro. Oggi la situazione è abbastanza triste. Vedere Venezia paralizzata a causa dell’acqua alta fa effetto, visto che questo è un fenomeno che qui accade spesso e i cittadini sono abituati a rialzarsi subito. Stavolta purtroppo visti i danni non sarà così, ci vorrà del tempo. Per strada si può uscire, ma solo con stivali alti visto che la maggior parte delle passerelle sono state trascinate via dalla forza dell’acqua”.
Sono infatti numerosissimi i danni nel centro storico di Venezia causati dalla marea da record che ha interessato la città. Ieri alle 22:50 si è toccato picco di 187 centimetri.
Due le persone decedute a Pellestrina, una sessantina le imbarcazioni danneggiate molto pesantemente, tra le quali alcuni vaporetti e nella Basilica di San Marco tutta la cripta è stata sommersa. Il sindaco Luigi Brugnaro, che ha già chiesto lo stato di calamità.
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