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La leggenda racconta una cosa, la storia un’altra. Ma, di tanto in tanto, scopriamo qualcosa che appartiene ad entrambe, per esempio il Circolo Stammtisch di Piazza Galilei col suo inossidabile, entusiasta e poliedrico Karl Heinz.
I 38 anni del suo locale sono, a pieno titolo, una pagina nella storia di Cagliari (e un'altra lo è la storia del suo arrivo in Sardegna, del servizio militare e delle infinite attività - mineralogia, scacchi, lingua e cultura sarda e tedesca per dirne un paio), e hanno dato vita ad infinite storie -più o meno “di tutti i giorni”- per altrettante persone.
L’appuntamento del giovedì sera con la musica dal vivo ha registrato, fin dall’autunno, tante presenze tra fedeli, turisti e casuali avventori incuriositi.
Dopo un breve periodo di riposo, il 2 maggio c’è stato il grandioso ritorno con l’esibizione del duo Wood&Voice.
L’ultimo giovedì, invece, è stata la volta di un ospite eccezionale: in un locale completamente riempito, il cantautore canadese Mark Grace ha regalato oltre 3 ore di genuina musica live, intrattenendosi a chiacchierare dei più disparati argomenti con chiunque ne avesse piacere, mentre il fido Karl Heinz deliziava anime e palati con le prelibatezze culinarie e (soprattutto!) brassicole della sua Killburg e della Germania.
Originario di Ottawa, Mark lascia il Canada nel 1995 e gira l’Europa. Dopo un periodo in Olanda e “un purgatorio” (come, col sorriso, lo definisce egli stesso) a Milano, approda a Cagliari, dove risiede e lavora, da ben 13 anni, sia come musicista che come insegnante di inglese. Rivelando, ogni giorno, il suo entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco con creatività e mente aperta, come dimostrano le sue parole:
“Per me insegnare vuol dire lavorare con le persone, vuol dire trasmettere. L'ideale è farlo condividendo e trasmettendo non solo la materia ma anche qualcosa dell'essenza dell'essere”.
Interrogato sulla scena musicale isolana ci dice “È bello suonare in Sardegna, perché la musica è molto sentita. Rispetto a Milano trovo un ambiente musicale più ricco qua!”.
Tanti gli artisti cantati da Mark e dalla sua chitarra: Davide Bowie, Peter Gabriel (che considera due miti), Kate Bush, Jeff Buckley e gli intramontabili Beatles. Ma anche il grande Fabrizio de André, gli Iron Maiden e gli Eagles. Senza risparmiare il momento juke-box, regalando canzoni richieste dal pubblico “nella speranza di saperle!” (e sì: le sa fare tutte!).
In tre ore si solca più di mezzo secolo di storia della musica, evocando ricordi ed emozioni -testimoniati dall’animo del pubblico- sia in chi era presente -bambino, adolescente o già adulto- ai tempi in cui uscivano i dischi originari sia in chi bambino, adolescente o adulto lo è oggi e lega quelle musiche a qualcos’altro… o magari le sente per la prima volta.
Salutiamo Mark, che ci dà appuntamento alle sue prossime serate nei vari locali della città, e Karl, che ci aspetta dal Martedì al Sabato al Circo Stammtisch di Piazza Galilei, ricordando le parole del cantautore:
“La musica è un’esperienza che collega il momento, capace di portarti nel presente e di unire le persone. È una vibrazione che tutti sentono nonché manifestazione della vita”.