L'ambulante 59 enne di Pompu, Antonio Murranca, è stato ucciso prima che il suo corpo venisse dato alle fiamme. E' quanto ha stabilito oggi il medico legale dopo l'autopsia sul cadavere carbonizzato trovato venerdì all'interno di un furgone bruciato nelle campagne vicino a Marrubiu, nell'oristanese.

Serviranno ancora alcuni giorni, invece, per gli esiti dell'esame del dna, utile per stabilire definitivamente che i resti appartengano Murranca, anche se gli inquirenti ormai non hanno più dubbi che si tratti di lui. Difficile invece stabilire le cause della morte, considerato che le fiamme hanno quasi completamente distrutto il cadavere, di cui sono rimaste poche ossa e il teschio.

Dall'esame autoptico, però, si è riusciti ad accertare quello che già gli investigatori avevano sospettato: qualcuno ha ucciso l'uomo e poi ha dato fuoco al Citroen Berlingo, di proprietà dello stesso Murranca, forse per cercare di cancellare ogni traccia.

I familiari del 59enne, sposato e padre di due figli, avevano denunciato la sua scomparsa mercoledì, quando non aveva fatto ritorno dal giro nei paesi del circondario dove si recava abitualmente per vendere prodotti ortofrutticoli. L'ultimo contatto è stato con il figlio a cui aveva telefonato dicendo che si trovava sulla via del ritorno.

Poi di lui non si è saputo più nulla, fino al ritrovamento del suo cadavere in una zona lontana molti chilometri dalla sua abitazione. Per le indagini sarà utile anche l'analisi dei tabulati telefonici (il suo cellulare non è stato ritrovato) per scoprire se nelle ultime ore di vita Antonio Murranca abbia effettuato o ricevuto altre chiamate da cui si possano emergere elementi che aiutino gli inquirenti a risolvere il giallo.