In lacrime, accompagnato e assistito dal suo legale Daniele Solinas e davanti al gup Antonello Spanu, del Tribunale di Sassari, lo ha detto dichiarandosi innocente: “Amavo Speranza, non l'avrei mai uccisa, era depressa e si è suicidata, l'ho trovata senza vita a casa nostra e l’ho sepolta in un luogo che amavamo molto tutti e due, che sovrasta Alghero e il suo golfo".

Un interrogatorio durato circa due ore, al termine del quale Massimiliano Farci, 53enne, originario di Assemini, (era stato condannato nel ’99 per l’omicidio di Renato Baldussi, il caso della “Lotus Rossa” e scontava l’ergastolo in regime di semilibertà), è tornato in cella, nel carcere di Bancali, in attesa della decisione del giudice, che si pronuncerà (secondo quanto avanzato dalla richiesta del suo legale), su un’eventuale misura cautelare alternativa al regime carcerario.

Il corpo di Speranza Ponti, 50enne, era stato trovato la mattina del 31 gennaio, nelle campagne di Monte Carru, zona periferica di Alghero, dopo quasi un mese di ricerche degli inquirenti a seguito della denuncia di scomparsa dei parenti della vittima. Massimiliano Farci però aveva poi dato precise indicazioni alle forze dell’ordine sul luogo dove era stata da lui stesso seppellita: domani (martedi 4 febbraio 2020), sarà disposta l'autopsia sul corpo di Speranza.