Era esattamente il 25 agosto 2019, quasi un anno fa dopo il furto-rapina del suo cellulare al Poetto di Quartu, sulla spiaggia antistante un noto locale, in circostanze misteriose ancora in fase di indagine penale per omicidio, perdeva la vita Mattia Ennas poco più che 18 enne: “Mattia era andato incontro alla morte cercando di recuperare il suo i-phone – dice l’avvocato cagliaritano, Gianfranco Piscitelli - nei giorni precedenti, con le prime serate estive, sin dal mese di giugno, altre aggressioni erano avvenute sempre per rapinare cellulari nella stessa zona. Ieri notte, stesso episodio con due giovani ricoverati in gravi condizioni. I nostri ragazzi non sono al sicuro, criminali organizzati in questo genere di rapine, spadroneggiano "indisturbati" sul litorale Poetto sino a Quartu, meta delle serate estive dei nostri figli. Dove finisce il bottino di queste rapine, esiste a Cagliari un centro di ricettazione specifica? Mattia Ennas – aggiunge Piscitelli - seguiva una pista, aveva informazioni che lo hanno portato alla morte? Seguendo il suo i-phone è arrivato nel posto sbagliato al momento sbagliato? Perché queste aggressioni per rapinare i costosi cellulari sono così regolari e ripetitive e perpetrate da gente senza scrupoli? Ma non è quindi vero che questi nuovi costosi cellulari non possono più essere utilizzati dopo il furto? O la criminalità cagliaritana ha delle conoscenze elettroniche per renderli utilizzabili? Chiunque sa o ha informazioni, anche in modo anonimo, contatti le Forze dell"Ordine, la stampa o anche me, sono facilmente rintracciabile su FB. Aiutateci a rendere sicure le vostre uscite serali – conclude Gianfranco Piscitelli - quelle dei nostri congiunti, ad evitare nuove tragedie”.