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“Un governo al servizio dei petrolieri che da il via libera alle bombe sismiche fregandosene del Santuario dei Cetacei e delle norme costituzionali che assegnano alla Sardegna la competenza primaria ed esclusiva sulle ricerche petrolifere. Il governo dà il via libera alle bombe sismiche nei mari della Sardegna. L'esecutivo e la maggioranza hanno votato ieri a favore delle bombe sismiche per la ricerca petrolifera nel Nord Sardegna, nel Santuario dei Cetacei, tra l'Asinara e la Maddalena, passando per Bonifacio.
Un voto scandaloso con il capogruppo del Pd che ha richiamato a uno ad uno i parlamentari che stavano votando in dissenso dal gruppo. Nessuno dei parlamentari sardi del Pd ha partecipato al voto. La vergognosa posizione del governo è emersa con il parere contrario all'ordine del giorno a mia firma (sottoscritto anche dai colleghi Vella e Rizzetto), dove si chiedeva il blocco delle ricerche petrolifere nei mari della Sardegna. Nell'ordine del giorno si chiedeva il blocco delle ricerche petrolifere con air gun e il rispetto della competenza primaria della Regione in materia di ricerche petrolifere e gas riconosciute da sentenze della stessa corte costituzionale. Un voto gravissimo che ci impone a una grande mobilitazione referendaria non appena arriverà il via libera dalla cassazione per il referendum abrogativo di quelle norme”.
Così il deputato di Unidos Mauro Pili dopo il voto dell’ordine del giorno presentato in occasione dell’approvazione del collegato ambientale che modifica norme delicatissime del settore.
“Nel dispositivo respinto dal governo – ha continuato il leader di Unidos - si impegnava il governo:
1. a prendere atto dell'evidentissima improponibilità di norme in materia di prospezione terrestre di idrocarburi, con eventuali concessioni, con efficacia nella regione Sardegna;
2. ad esplicitare anche nelle iniziative normative tale richiamo costituzionale e statutario al fine di evitare inutili polemiche considerata la netta e chiara posizione della Corte Costituzionale;
3. ad assumere comunque un'iniziativa normativa che stabilisca l'obbligo di una procedura d'intesa con le regioni, e in particolare quelle a statuto speciale, anche per le prospezioni a mare;
4. ad assumere un'iniziativa urgente al fine di vietare l'utilizzo di air gun nei mari della Sardegna, sia per la gravità degli effetti che per l'impraticabilità ambientale, naturale e paesaggistica di tale procedura di prospezione energetica”.
“Ora – ha concluso il deputato sardo - avanti tutta con i referendum per bloccare questa distruzione ambientale sostenuta dal governo Renzi. In Sardegna gli air gun non passeranno mai”.