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“Dopo una battaglia lunga sei anni, con tante ingiustizie, denunce penali nei miei confronti da parte di personaggi senza pudore, la Cassazione ha dichiarato che nessun atto amministrativo può superare una norma di legge”. Lo dice Mauro Pili, ex deputato prima Pdl e poi Unidos, già governatore della Sardegna.
“Dunque – spiega - quei conguagli erano e sono fuorilegge. Secondo l'Alta Corte le disposizioni contenute nella Det. AEEGSI n. 643 del 2013 di natura di provvedimento amministrativo non hanno alcuna valenza normativa, e non possono contrastare quanto affermato nella motivazione della decisione impugnata in ordine alla violazione del principio di cui all’articolo 11 preleggi. Pertanto, la Delibera non poteva occuparsi delle tariffe per il passato, e come tale era inammissibile”.
Pili continua: “Partite pregresse e principio della irretroattività. Nella presente pronuncia spiegano i giudici di legittimità che Autorità per l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico ha definito le componenti di costo inserendo tra le componenti tariffarie anche le eventuali “partite pregresse” derivanti da conguagli maturati in periodi precedenti al trasferimento delle competenze dell’Autorità stessa. In particolare, ai sensi dell’articolo 31 della richiamata Det., la spettanza delle cd. partite pregresse e definita dall’Autorità ma tale determinazione, adottata nell’esercizio del potere regolatorio in relazione al servizio idrico integrato, non può porsi in contrasto con il principio di irretroattività sancito dall’articolo 11 preleggi”.
“Ne consegue l’illegittimità del meccanismo recuperatorio per violazione del citato articolo 11. Tutto quello che abbiamo sostenuto, in solitudine, in questi anni adesso è definitivamente sancito da una sentenza inappellabile. Schiena dritta, testa alta. Sempre”, conclude l’ex deputato.