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“Non voto Presidenti, figli o nonni, dei poteri forti, non voto per gli accordi nati e cresciuti nelle segrete stanze, non voto un Presidente lontano mille miglia dal Popolo Sardo. Avrei votato per un Presidente che prima della sua elezione si fosse impegnato a cancellare discriminazioni e divari, che avesse preso l’impegno formale e sostanziale di salvaguardare le ambizioni di autodeterminazioni dei popoli, a partire dal Popolo Sardo. Tutto questo non solo non è avvenuto ma è ben lungi da manifestarsi.
Si configura sempre di più un presidente centralista, contro le identità, incapace di liberarsi dalla morsa dei poteri forti. E’ per questa ragione che ho scelto di declinare pubblicamente il primo gesto che mi aspetto da futuro capo dello Stato: RISPETTO PER IL POPOLO SARDO.
Non trattamenti di favore, ma rispetto. Non discriminazioni ma riequilibri, non vantaggi ma pari condizioni. Riconoscimento dell’autodeterminazione come valore fondante di rispetto dei popoli. L’Italia è Stato ma non è nazione, la Sardegna è nazione ma non è Stato. Alle identità dei popoli, alle peculiarità, alle diversità, alla storia e alla cultura, devono corrispondere libertà statuali che oggi sono sempre più precluse. La Sardegna ha subito l’ordine statuale italiano ed europeo e oggi non ha nessuno strumento per riagguantare la sua libertà di popolo. Per questa ragione da un Presidente garante delle libertà ci si deve attendere una reazione forte a questa visione centralista dello Stato che sta emergendo in modo violento a partire dalla riforma costituzionale e dai quotidiani atti di questo governo. Per questa ragione non smetterò ogni giorno, per quel che potrò, di rivendicare “Rispetto per il Popolo Sardo”.
Lo ha detto poco fa il deputato sardo di Unidos Mauro Pili che ha appena pubblicato sul social network Facebook la foto della sua scheda di voto per il presidente della Repubblica con la scritta a caratteri cubitali in rosso: Rispetto per il popolo sardo.
Pili che aveva già preannunciato questa sua decisione ha dunque confermato di non aderire a nessuna partita nazionale che non tenga conto della Sardegna e della sua ambizione di autodeterminazione.
“Il Rispetto per il Popolo Sardo – ha detto Pili - è il primo obiettivo da rivendicare con il futuro Capo dello Stato, orizzonte da perseguire con una seria azione di contrasto di tante azioni che giorno dopo giorno ampliano il solco tra questo Stato e la Sardegna. Ho voluto con questo gesto gettare un sasso nello stagno, perché non prevalga l’arroganza dei poteri forti contro la silente rassegnazione del Popolo Sardo. Serve reagire oggi più che mai".