“Tre anni fa denunciai che nel carcere di Macomer non vi erano le condizioni per detenere i più grandi e più rilevanti terroristici islamici in Italia. Una struttura penitenziaria nata per tossicodipendenti senza le più elementari misure di sicurezza.  

In realtà ci troviamo di fronte a personaggi di primissimo piano internazionale, due di questi sono finiti per assurdo in questi ultimi giorni nella “black list” degli Stati Uniti d’America ed erano nel carcere di Macomer, ora chiuso. 

Gli ho visti io personalmente dialogare l’uno con l’altro, da una porta all’altra, da una finestra all’altra senza alcun tipo di attenzione. E uno di questi signori in quella occasione mi consegnò questo documento di quattro pagine in cui diceva di essere perseguitato dall’intelligence nazionale e internazionale, dal 2000 sotto controllo dell'antiterrorismo internazionale”.

“Dentro il carcere di Macomer – denuncia Pili - non vi erano nemmeno le più elementari condizioni per ospitare quel genere di detenuti. Un carcere per minorenni al massimo. E invece con la solita logica di trattare la Sardegna come una discarica di stato mandarono i capi del terrorismo internazionale. E oggi si scopre che in quel carcere sarebbe stata messa a punto la strage di Tunisi.”

Nel corso del suo intervento alla Camera nell'esame del decreto antiterrorismo,il leader di Unidos fa qualche nome di islamici detenuti a Macomer come "il numero uno della strage di Madrid, Rabei Osman, il grande reclutatore il franco-tunisino Raphael Gendron, braccio destro dell'imam Ayachi, leader islamista belga pregiudicato per terrorismo, ucciso subito dopo la detenzione in Sardegna in uno scontro con le truppe dell'esercito di Damasco, e il tunisino Bouyahia Hamadi Ben Abdul, inserito nella lista nera di Obama tra i sessanta terroristi più ricercati al mondo".

"Tutto questo – continua Pili - conferma una gestione scandalosa del sistema carcerario in Sardegna e ci obbliga ad una mobilitazione ancora più decisa per evitare quella scellerata decisione di inviare in Sardegna i più efferati capi mafia. Ci batteremo in ogni modo per impedire l'attuazione di questa infausta decisione perché si tratta di un piano gravissimo che mette a rischio la sicurezza della Sardegna e del suo popolo".