Sequestrate quattro automobili e tre conti correnti per un valore complessivo di circa 2,5 milioni. Sono i numeri principali di un’operazione della Guardia di Finanza a Cagliari. Nei guai una società gestita da imprenditori cinesi che si occupa di commercio all'ingrosso di articoli vari.

Secondo l'accusa, i titolari avrebbero frodato il fisco emettendo fatture inesistenti per 3,7 milioni di euro e non versando Iva per 815mila euro. Ma le indagini - condotte tra il 2022 e il 2023 - avrebbero portato alla luce un giro molto più ampio di cui la società cagliaritana farebbe parte.

La Guardia di finanza parla infatti di "un vorticoso giro di fatturazioni false - pari ad oltre 315 milioni di euro - emesse da diciannove società cartiere con fittizie sedi in molte regioni italiane". Tutte sarebbero state intestate a prestanome sempre cinesi e tutte avrebbero omesso di versare le tasse. Il meccanismo utilizzato sarebbe stato sempre lo stesso: veniva predisposta una fattura fasulla per tutti i clienti fittizi e veniva intestato a una società sempre inesistente. Non c'erano documenti di trasporto allegati e l'importo segnato in quietanza veniva elencato come 'pagamento in contanti'.

Questo stratagemma, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe andato avanti dal 2016 al 2021. Grazie a questa tecnica, oltre a frodare il Fisco, le aziende coinvolte, comprese la cagliaritana sarebbero riuscite a far arrivare in Italia anche "enormi quantitativi di merce - spiegano dalle Fiamme gialle - anche avvalendosi indebitamente di specifici regimi doganali di importazione dei prodotti nel territorio dell'Unione Europea, evadendo Iva e dazi".