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“Sindaci di città di tutto il mondo e scienziati indipendenti dicono NO al 5G. In Sardegna Cagliari, Noragugume, Pompu e Segariu saranno i laboratori di sperimentazione”.
A dirlo è, in una nota, l’Isde-Medici per l’Ambiente che interviene sulla sperimentazione della tecnologia 5G, annessa alla telefonia, e “Informa che su tutto il territorio italiano milioni di residenti saranno esposti a campi elettromagnetici ad alta frequenza con densità espositive e frequenze sino ad ora inesplorate su così ampia scala”.
“Indipendentemente dagli effetti biologici più noti e generali dell’elettromagnetismo ad alta frequenza – proseguono –, non si può negare, alla luce delle evidenze scientifiche già esistenti, seppur preliminari, che i rischi per la salute dei cittadini esposti è reale e preoccupante”.
“ISDE Italia, nel rispetto del Principio di Precauzione e del Principio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “Health in all policies”, ha ritenuto opportuna – specificano – la richiesta di due moratorie per l’esecuzione delle “sperimentazioni 5G” su tutto il territorio italiano sino a quando non sia adeguatamente pianificato un coinvolgimento attivo degli enti pubblici deputati al controllo ambientale e sanitario, non siano messe in atto valutazioni preliminari di rischio secondo metodologie codificate e un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari sugli esposti, che dovrebbero in ogni caso essere opportunamente informati dei potenziali rischi nel rispetto della normativa europea”.
A questo proposito, sabato 11 Maggio dalle 9.30, all’hostel Marina di Cagliari (scalette Santo Sepolcro) si terrà un incontro-dibattito dal titolo “NO 5G” curato dal comitato “NO 5G Sardegna” e dall’Isde.
Moderati da Roberto Loddo (Direttore de “Il Manifesto Sardo”), si svilupperanno gli interventi di Domenico Scanu (Presidente Isde Sardegna), Paola Correddu (Vice Presidente Isde Sardegna), Claudia Zuncheddu (Medico Isde sezione di Cagliari) e Massimiliano Frau (Comitato “NO 5G Sardegna”).