In Sardegna, come nel resto d’Italia, il settore della vendita di automobili comincia a mostrare timidi segnali di ripresa.

Dopo diversi anni consecutivi di bilanci col segno meno, che hanno costretto alla chiusura non pochi professionisti del settore, le vendite su territorio nazionale tornano a esibire il segno positivo, anche se nel caso dell’Isola tale tendenza è appena accennata: nel primo trimestre del 2015 le nuove immatricolazioni sono state 5.765, contro le 5.547 del primo trimestre 2014, secondo dati raccolti dall’ACI.

Anche il mercato delle auto di seconda mano non mostra grande dinamismo. Se nei primi tre mesi del 2014 i passaggi di proprietà erano stati 18.606, nello stesso periodo del 2015 sono saliti a 18.923.

Per le famiglie resta il problema dei tributi e delle spese correlate al possesso di un’automobile: carburante in primis, ma anche bollo, assicurazione e manutenzione, sulla quale spesso si cerca di limitare le spese al minimo indispensabile. Non è un caso che la Sardegna abbia uno dei parchi auto più anziani d’Europa, un dato direttamente proporzionale al potere d’acquisto della popolazione.

Eppure il mondo delle quattroruote sarde non presenta soltanto stagnazione. Di recente ha aperto i battenti a Cagliari noicompriamoauto.it, un nuovo servizio per il calcolo del valore auto e la successiva vendita diretta che si avvale sia di un sito web che di una sede fisica nei pressi della Motorizzazione Civile.

E privarsi del proprio usato non deve per forza comportare una rinuncia alla comodità di spostarsi in macchina: ha preso piede infatti nel capoluogo il car sharing, da un lato grazie al servizio promosso dal Comune, che offre sia auto che biciclette, da un’altro lato grazie a iniziative private come Play Car.

Presto l’offerta si arricchirà inoltre di scooter in condivisione, e si sta pensando anche ad una flotta di veicoli che includa mezzi adatti ai disabili. Per i percorsi più lunghi c’è invece BlaBlaCar, la piattaforma sulla quale diventa possibile trovare passaggi in auto dividendo i costi del tragitto. Le novità all’orizzonte non mancano: se i sardi continueranno a manifestare con tale decisione il loro interesse, la mobilità sull’Isola potrebbe veramente essere al bivio di una svolta importante.