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Una foto di un uomo e una mappa di una città sarda ancora non identificata è stata ritrovata a casa dell’ex primula rossa Graziano Mesina arrestato lunedì scorso con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
La progettazione di un sequestro di persona da parte di Mesina non avrebbe riguardato dunque solo l’imprenditore oristanese Luigi Russo, ma anche un altro uomo, stando proprio alla foto e alla cartina trovata nell’abitazione del 71enne di Orgosolo.
Il re del Supramonte era pedinato da tempo dalle forze dell’ordine. In particolare l’operazione che ha portato al suo arresto è stata diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari e coordinata dal reparto operativo del comando provinciale di Nuoro, effettuata in collaborazione con l'Arma di Milano, Cagliari, Oristano, Sassari e Reggio Calabria.
Al termine della stessa operazione sono stati sequestrati nel complesso 5,8 chili di diverso stupefacente, 4.000 pastiglie di ecstasy, due pistole, un fucile, esplosivo. Il Giudice delle indagini preliminari di Cagliari, Giorgio Altieri, nelle 149 pagine di ordinanza ha messo nero su bianco i particolari di tutta la vicenda accaduti dal 2008 al 2010: estorsioni, minacce, blitz da Orgosolo al quartiere cagliaritano di Sant'Elia etc.