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OLBIA Era chiaro anche 20 anni fa quel che pensava, a dispetto dei tanti che applaudivano Graziano Mesina come il vero liberatore di Farouk. E ora che l'ex ergastolano è stato arrestato per droga Fateh Kassam, il padre del bambino di otto anni rapito a Porto Cervo il 15 gennaio 1992 e liberato il 10 luglio successivo, ribadisce: «Una cosa assurda, Mesina un eroe e io svilito, quasi fossi il responsabile di quel che era successo».
Quando ha saputo dell'arresto di Mesina...
«Finalmente».
Nessuna sorpresa?
«Qualcuno sospettava che nella banda che ha sequestrato mio figlio ci fosse uno dei suoi nipoti (la prescrizione lo salvò dall'accusa di favoreggiamento, ndr). Io questo non lo so. So però che se non ci fosse stato Mesina in campo come mediatore Farouk sarebbe stato liberato prima: lui voleva soldi per se stesso e solo grazie alla Polizia gli è stato impedito di prenderli. Ho fatto arrestare la persona che gli doveva dare il denaro».
Durante o dopo il sequestro?
«Durante. Seicento milioni».
Ma tutto questo nel processo è venuto fuori?
«No».
E perché?
«Perché avete una legge sbagliata. La stessa per cui non si può pagare il riscatto».
Che ufficialmente non risulta pagato».
«Io le assicuro che quando mi chiedono qualcosa dico tutto quello che so».
E quindi, la storia del pagamento qual è?
«I tempi non sono maturi».