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La metanizzazione della Sardegna è sempre più possibile. E' arrivato l'ok dal ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare sulla compatibilità del progetto relativo al tratto sud della dorsale. Si tratterà di un tubo sotterraneo (a 1,5 metri di profondità) lungo 580 chilometri e con un diametro di 70 centimetri, attraverso il quale passerà il gnl che farebbe risparmiare ai sardi circa 400 milioni di euro di costi energetici.
La commissione tecnica di Verifica di impatto ambientale del Ministero si è espressa favorevolmente in merito tenendo conto delle ultime osservazioni inviate dall'assessorato regionale dell'Ambiente il 7 agosto scorso. Il progetto complessivo della dorsale del metano porta la firma di Enura, la joint venture di Snam e Sgi (Società gasdotti Italia). Due i tratti previsti. Uno che attraverserà il Sud, da Cagliari a Palmas Arborea passando per il Sulcis (quello approvato dal ministero) e uno a Nord, da Palmas Arborea a Porto Torres e Olbia, collegato anche a Sassari e Nuoro.
Al parere positivo della commissione tecnica sul tratto sud, seguirà un decreto del direttore generale del ministero. Poi il progetto dovrà passare al vaglio dei ministeri dei Beni culturali e dello Sviluppo economico. Ma le imprese che dovranno seguire l'infrastrutturazione sono pronte a partire. Anche perché, spiega l'Ansa "l'avvio dei cantieri è previsto nella seconda metà del 2020, entro la fine del 2021 dovrebbe essere completata l'arteria principale, e nei primi mesi del 2022 la diramazione verso il Sulcis".
Per quanto riguarda invece la dorsale Nord già a ottobre la Regione avvierà un tavolo col ministero dell'Ambiente per replicare l'intesa raggiunta per il Sud dell'Isola.