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A moment of the arrival of the navy alan kurdi with 125 on board at the port of Olbia, 25 September 2020. ANSA/GIAN MARIO SIAS
Continua al porto industriale di Olbia lo sbarco dei migranti approdati ieri mattina con la nave Alan Kurdi, imbarcazione della Ong tedesca Sea Eye. Ieri i primi a essere fatti sbarcare sono stati donne e bambini, identificati, sottoposti a visite mediche, tamponi nelle tende allestite dalla Protezione civile e quindi trasferiti momentaneamente nella caserma dei vigili del fuoco, non ancora operativa, sempre al porto industriale.
Stamattina le forze dell'ordine hanno ripreso le operazioni di sbarco e identificazione degli uomini che hanno trascorso la notte a bordo della Alan Kurdi, anche loro sottoposti a visite mediche e tamponi, e quindi accompagnati nella casermetta dei vigili del fuoco, insieme agli altri migranti. "Le operazioni proseguono rispettando tutti i protocolli del caso e garantendo la massima assistenza ai migranti", spiega il comandante della Direzione marittima della Guardia costiera di Olbia, il capitano di Vascello Maurizio Trogu. "Al termine delle operazioni e una volta che si conosceranno gli esiti dei tamponi, sarà attuato il piano predisposto dalla Prefettura di Sassari per la dislocazione delle persone sbarcate".
Secondo le dichiarazioni della ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, dei 125 migranti 100 saranno accolti da altri Paesi europei, 25 resteranno in Italia. Ma questo avverrà una volta trascorsi i 14 giorni di quarantena dettati dall'emergenza coronavirus. Nel frattempo i migranti saranno distribuiti in strutture di accoglienza nelle quattro province della Sardegna: 38 a Cagliari, 25 a Sassari e gli altri a Oristano e Nuoro, ma ancora non sono state rese note le strutture in cui saranno ospitati.