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“Questa non può essere definita accoglienza e bisognerebbe avere il coraggio di riconoscerlo sfidando da un lato una certa retorica ipocrita e buonista, dall'altro, razzisti e intolleranti. Il fenomeno migratorio non può essere ignorato però bisognerebbe capire come affrontarlo e gestirlo, soprattutto quando si parla di integrazione. Aiutare chi ha bisogno è un dovere di tutti, trovare il modo migliore di farlo, annullando tensioni e disparità è compito di chi fa politica”.
Sono queste le parole del consigliere comunale Pierluigi Saiu (Uniti per Nuoro) in merito alla decisione dell’amministrazione guidata dal sindaco Andrea Soddu che ha deciso di aderire alla rete SPRAR, cioè al sistema di protezione dei richiedenti asilo politico e rifugiati.
“E’ stato chiesto di poter ospitare in città un certo numero di migranti, oltre quelli che già ci sono. Una scelta - spiega Saiu - come al solito presa in solitudine, senza nessun coinvolgimento della città, nonostante tutte le promesse fatte in campagna elettore. Una scelta spiegata in maniera confusa e intimidita dal dissenso. Prima hanno detto che lo facevano per ragioni umanitarie, poi hanno corretto il tiro dicendo che era un modo per impedire un'invasione disordinata.
“Affrontare il tema in questo modo non aiuta. Intanto bisognerebbe dire che l'imposizione di queste forme di accoglienza è pericolosa. Non si può far finta di niente, bisogno e povertà sono diffusi anche da noi. Chi è senza casa, e magari è in graduatoria da anni per ottenere un alloggio popolare, non deve essere definito razzista se chiede lo stesso aiuto che viene dato a un migrante. Se chiede che anche per lui e la sua famiglia vengano messi a disposizione i soldi per affittare case e alloggi. Né può essere definito razzista chi lamenta che non si investa abbastanza sui giovani, costringendo molti di loro ad andare via”.
“Dire poi che attraverso lo SPRAR si salverà la città da un'invasione incontrollata non può rassicurare nessuno. Il fenomeno migratorio è destinato a crescere, quindi anche le quote di migranti assegnate ai comuni cresceranno. La cosiddetta "clausola di salvaguardia", quella che esclude i centri di accoglienza se si aderisce allo SPRAR, non è immutabile e può essere ripensata laddove la necessità di affrontare il fenomeno migratorio lo richiedesse. E poi a Nuoro, tutte le mattine, già arrivano moltissimi migranti ospitati nei centri dei paesi vicini”.
“Dobbiamo porci il problema - conclude il consigliere comunale Saiu - di come rendere sostenibili queste forme di integrazione, anche per le nostre comunità. Ecco perché credo che anche nel silenzio di consiglieri regionali e parlamentari noi dobbiamo chiedere che per ogni euro che lo Stato spende per dare aiuto ai migranti, debba essere dato un euro in più alle comunità che li accolgono. L'accoglienza, in questo modo, funzionerebbe sicuramente meglio”.