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“Se nell'ambito del sistema di accoglienza e dei centri di permanenza per il rimpatrio sardi siano state riscontrate difficoltà operative e, in caso affermativo, quali ulteriori iniziative siano state assunte” e “Quanti siano in Sardegna gli eventuali migranti positivi al virus e dove gli stessi alloggino”.
Sono due delle richieste formulate dalla Consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, che ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’Assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu.
“Il divieto di spostamento ed il preminente interesse pubblico ad evitare ogni fonte di rischio della diffusione del virus, connesso allo stato di emergenza, hanno determinato la necessità di assicurare la prosecuzione dell'accoglienza anche a coloro che non hanno più titolo a rimanere nei centri”, scrive la Cuccu nell’interrogazione.
“Per assicurare – queste ancora le parole dell’esponente pentastellata – la sorveglianza sanitaria con l'obbligo di permanenza domiciliare, qualora dovessero riscontrarsi casi di positività al virus, ovvero per garantire, ove necessario, lo svolgimento della misura dell'isolamento fiduciario per il periodo previsto di quattordici giorni, occorreva individuare, fin da subito, appositi spazi all'interno di tutti i centri, o idonee strutture da utilizzare allo scopo.
“Nell'ambito dei centri – specifica – è importante assicurare le dovute distanze interpersonali ed evitare forme di assembramento, anche nel momento dell'erogazione dei pasti;”.
Inoltre la Consigliera ha fatto riferimento “Allo sbarco di sei migranti (cinque uomini e una donna), presumibilmente algerini, sulla spiaggia di Porto Tramatzu – Teulada, trasferiti non appena intercettati nel centro di prima accoglienza di Monastir (la notizia riporta del loro allontanamento a piedi e del mancato ritrovamento del barchino che li trasportava”. A questo proposito la Cuccu chiede “Quali protocolli siano stati adottati”.