Chi ha pagato il pranzo organizzato lo scorso 7 aprile a Sardara, nel pieno delle norme anti-assembramento stabilite dalla zona arancione?

Qualche informazione in più è trapelata questa mattina dal giro dei colloqui tra alcuni testimoni chiamati in Procura dal pm Giangiacomo Pilia, titolare del fascicolo contro ignoti e al momento senza ipotesi di reato.

Il primo ad essere convocato è stato il capo di gabinetto dell'assessorato regionale all'Industria, e sindaco di Sanluri, Alberto Urpi, che non ha partecipato al pranzo "proibito" alle Nuove Terme di Sardara ma sarebbe stato identificato dai finanzieri all'esterno della struttura. Dopo di lui è entrato nella stanza del pubblico ministero Francesco Salaris, l'amministratore delegato della società che gestisce il centro termale, la Sardegna Termale srl, e infine la direttrice delle terme, Angela Bellu.

A sentire le persone informate sui fatti, oltre al magistrato, c'era anche il colonnello della Gdf Vittiorio Capriello, comandante del Nucleo di polizia economico e finanziaria di Cagliari che sta materialmente svolgendo gli accertamenti su delega della Procura.

Secondo alcune indiscrezioni filtrate, a pagare una parte del pranzo sarebbe stato il gestore Giovanni Corona che, tra l'altro, avrebbe anche invitato parecchi partecipanti. Complessivamente si parla di un pranzo da circa mille euro, in parte coperto, quindi, dalla struttura ospitante. Per il momento non trapela ancora nulla sul perché sarebbe stato organizzato il banchetto a cui hanno partecipato una quarantina - 19 quelli identificati - tra dirigenti della Regione e vertici di enti strumentali, manager di aziende sanitarie, sindaci e militari (per quest'ultimi ha aperto un'inchiesta penale anche la Procura miliare).

Non è escluso che i finanzieri effettuino un controllo anche sui bilanci della società che gestisce le terme, ma su questo il riserbo è totale. Domani non sono fissate convocazioni di altre persone informate sui fatti.