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La miniera di bauxite di Olmedo sarà rimessa sul mercato internazionale alla ricerca di investitori. Lo ha annunciato questa mattina l’assessore all’Industria, Anita Pili, nel corso dell’audizione, in commissione Quinta del Consiglio regionale, del sindacato Ugl e di una delegazione dei lavoratori dell’impianto sassarese.
Attualmente nelle attività di chiusura e messa in sicurezza definitiva, affidate dal 2017 a Igea, sono impiegati a tempo determinato, sei ore al giorno, 25 minatori. Il loro contratto è scaduto il 31 maggio e sarà rinnovato ma Ugl, con la segretaria territoriale Giada Sechi, ha chiesto al “parlamentino” presieduto dall’on. Piero Maieli e all’assessore Pili un impegno per tentare di riattivare la produzione della miniera. Olmedo rappresenta l’unico giacimento di bauxite (minerale impiegato nelle cementerie) di tutto il Mediterraneo e secondo la sindacalista “potrebbe riprendere l’attività estrattiva per i prossimi vent’anni. Non solo: in quel sito c’è un giacimento di terre rare (materiali fondamentali per le nuove tecnologie ndr) e dunque ci potrebbe essere un interesse di privati per la ripresa delle attività”.
Su questo tema è intervenuto anche l’on. Salvatore Corrias (Pd), “che ha sollecitato l’assessore e la commissione per un approfondimento sulle potenzialità della miniera” mentre per l’on. Satta (Progressisti) “i minatori di Olmedo non sono meno importanti dei minatori del Sulcis”. Per il presidente Maieli “è importante percorrere tutte le strade, come ha assicurato l’assessore Pili. In ogni caso i lavoratori di Olmedo devono sapere che non saranno lasciati soli”.