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Nuova protesta dei lavoratori della miniera di bauxite di Olmedo, in provincia di Sassari. Tredici minatori sono scesi a circa 150 metri nel pozzo scavato per estrarre il minerale, chiudendo i cancelli e occupando il sito.
A meno di tre mesi dalla conclusione della protesta durata oltre 90 giorni e che aveva portato i minatori a 180 metri di profondità, nella giornata di oggi la vertenza riprende vigore.
"Siamo stanchi di attendere per la ricollocazione in Igea, la società partecipata dalla regione che si occupa di bonifiche dei siti minerari”, dicono i lavoratori.
A disposizione, per il reinserimento di 13 maestranze in Igea ci sono oltre 900 mila euro.
Il 28 novembre scorso, infatti, il Consiglio regionale ha approvato l'emendamento bipartisan alla variazione di bilancio che stanzia 904.860 euro per un anno per affidare alla società partecipata Igea il servizio di custodia e mantenimento in sicurezza temporaneo del sito minerario di Olmedo.
"Adesso ci convochino per un tavolo regionale”, avevano chiesto subito dopo l’approvazione dell’emendamento i segretari generali di Femca Cisl e Ugl Chimici Luca Velluto e Simone Testoni. “A noi servono garanzie occupazionale per i minatori”, avevano continuano gli stessi segretari che avevano anche sottolineano: “I 28 lavoratori della miniera, da tempo impegnati in manifestazioni di protesta a tutela del loro posto di lavoro, continueranno sino a quando non avranno certezza del loro futuro occupazionale, l’occupazione del sito minerario”.
Dopo quattro mesi di attesa, la protesta è ripresa. "La procedura sta andando avanti, ma non capiamo dove sia l'inghippo che frena - spiega Simone Testoni dirigente della Ugl - L'ultimo incontro con l'assessore regionale dell'Industria e lavoro hanno evidenziato una situazione di stallo. Ora chiediamo un faccia a faccia urgente con gli assessorati competenti e il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, per la risoluzione della vertenza infinita dove a farne le spese sono sempre gli ultimi", conclude Testoni.