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“Si tratta di una installazione più sobria rispetto alle croci preesistenti – precisa Marcello Polastri, fondatore di Sardegna Sotterranea - non di ferro dunque e priva di un impianto luminoso. Bensì di legno, alta diversi metri, installata nel terreno roccioso adiacente la Sella. A pensare che più di un anno da una croce luminosa posizionata sempre da queste parti, dentro l’area militare, è stata poi sbattuta nel cuore della notte. Ufficialmente non si è capito, o meglio “saputo” chi l’avesse installata”.
Fedelissimi e cristiani ferventi favorevoli al ritorno della croce, lamentarono l’improvvisa scomparsa. Ora invece c’e chi gioirà nell’apprendere la notizia del glorioso ritorno di un segno divino-cristiano sulla terrazza più alta sul Golfo degli Angeli. Si vocifera anche di una imminente processione alla quale tutto il clero diocesano potrebbe prender parte. Ne riparleremo, sempre che per l’ennesima volta, quel 'diavolaccio', non ci rimetta lo zampino nell’eterna lotta in salsa cagliaritana tra il bene e il male.