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Si riaccende a Olmedo la protesta dei minatori che chiedono alla Regione “risposte reali e concrete riguardo al loro futuro”.
La miniera è chiusa da oltre un anno, dopo la rinuncia della società multinazionale greca S&B alla concessione per estrarre la bauxite dal sito.
Per mesi i dipendenti avevano occupato le gallerie a 180 metri di profondità, con l’obiettivo di salvare il posto di lavoro.
In seguito alla rinuncia della multinazionale responsabile del giacimento, la Regione aveva pubblicato un avviso avviando la procedura per una nuova assegnazione del titolo minerario, ricevendo due manifestazioni di interesse.
I 35 lavoratori, che fino a luglio erano in Cassa Integrazione Straordinaria e ora in mobilità in scadenza, questa mattina hanno intrapreso un sit fuori dai cancelli della miniera.
“Stiamo aspettando già da troppo tempo il riavvio dell'attività estrattiva”, hanno detto i Segretari di Filctem, Femca e Ugl Chimici di Sassari, Massimiliano Muretti, Luca Velluto e Simone Testoni.
“Ci sono tutte le condizioni per il riavvio – hanno continuato -, i problemi lasciati in eredità dal precedente concessionario, la S&B e dal loro responsabile l’ingegner Bonansea devono essere superati nel più breve tempo possibile".
“La Regione non deve solo vigilare – hanno spiegato Muretti, Velluto e Testoni -. Deve essere parte attiva, supportare i nuovi concessionari, evitare di confondere le responsabilità, accelerare sui processi autorizzativi, pretendere che tutti i lavoratori siano reintegrati”.
“Chiediamo un incontro urgente con l'apparato dirigente e con gli assessori all'Industria, Maria Grazia Piras, e al Lavoro, Virginia Mura, per fare il punto della situazione, stabilire tempi e modi di riavvio”.