<<In Sardegna abbiamo un esercito di 36 mila cacciatori che svolge un ruolo determinante nella tutela  dell’ambiente e nella salvaguardia del patrimonio paesaggistico e naturalistico. Un potenziale ancora inespresso, visto che dovrebbe essere valorizzato in modo funzionale anche per evitare la piaga degli incendi estivi e scongiurare danni alle campagne>>.

E’ quanto rilevato dal consigliere regionale Modesto Fenu nel corso del convegno “Il ruolo del cacciatore nella società moderna” che si è svolto ieri nell’oasi di Santa Lucia a Monastir, nel corso della prima festa di Sant’Uberto, il patrono della galassia venatoria. E’ stata un’occasione per fare il punto sul settore della caccia e dell’ambiente nell’Isola.

<<Abbiamo ancora tanta strada da percorrere – ha aggiunto Bonifacio Cuccu, presidente dell’Unione cacciatori Sardegna, che ha promosso l’evento – per rafforzare l’importante opera svolta dei nostri aderenti nei boschi e nelle campagne dei nostri territori>>.

Durante la tavola rotonda è intervenuto anche Franco Corosu (consulente dell’assessorato regionale dell’ambiente) che ha puntato l’accento <<sulla necessità di un rafforzamento del dialogo con gli esponenti del mondo venatorio, anche nell’ottica di una riscrittura della legge del settore, ponendo il cacciatore al centro della normativa come sentinella dell’ambiente>>. Solo un punto di partenza. <<Anche perché – ha rimarcato Marco Efisio Pisano (responsabile dell’associazione Caccia Pesca Ambiente) – non si tratta di uno sport, ma di una grande passione che si unisce alla tradizione ed alla cultura isolana>>.

Stefania Taccori (presidente di Ambiente e Vita) ha puntato i riflettori <<su un equilibrio sensato tra l’universo dei cacciatori e l’ecologia. Senza che possano prevalere gli integralismi di un ambientalismo esasperato>>.

Il grande meeting in occasione della festa di Sant’Uberto – protettore dei cacciatori sardi - è stata anche una grande festa di popolo. La messa solenne – presieduta dal vescovo di Cagliari Arrigo Miglio – è stata contraddistinta da momenti di forte emozione. Il presule nell’omelia non ha mancato di rilevare <<lo stretto rapporto tra i cacciatori e l’ambiente, con il rispetto del creato che è una delle principali caratteristiche del mondo venatorio>>.

Poi il pranzo. La marea di gente accorsa nel parco di Santa Lucia. <<Semplicemente uno spettacolo unico nel suo genere – hanno detto Bonifacio Cuccu e Modesto Fenu, promotori dell’evento – che sarà il primo di una lunghissima serie>>. Attorno alla chiesetta campestre si sono alternati per tutta la giornata non meno di quattromila persone. Afflusso record nelle sale allestite dall’Ente foreste della Sardegna, con visite guidate per bambini alla scoperta della flora e della fauna isolana. Eppoi un grande lavoro di coordinamento svolto dalla Pro loco di Monastir, con il coinvolgimento di gruppi folk, banda musicale Città di Monastir, falconieri e protezione civile. Nelle parole del sindaco di Monastir Ignazio Puddu si sintetizza il messaggio arrivato dalla giornata.

<<Voleva essere una grande festa dei cacciatori e delle famiglie. Così è stato. La speranza è che l’evento possa continuare negli anni. Monastir ha creduto fortemente in questo evento, mettendo a punto una macchina organizzativa davvero straordinario, che ha prodotto risultati ben oltre le più rosee aspettative>>.