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Nuoro si mobilita per cercare di portare la ferrovia in città, servita solo dai treni a scartamento ridotto dell'Arst che la collegano con Macomer. Una manifestazione è stata promossa dal comitato Trenitalia Nuorese, davanti alla stazione ferroviaria di via Lamarmora, il 23 settembre alle 11. La città è l'unico capoluogo di provincia in Italia non collegato alla ferrovia nazionale a scartamento ordinario e il comitato teme che il territorio potrebbe perdere i fondi del Pnrr per la linea Nuoro-Macomer, una tratta, attualmente a scartamento ridotto, che potrebbe essere convertita a scartamento ordinario.
Il portavoce del comitato, Claudio Solinas, chiama a raccolta tutti i sindaci della provincia, ma anche quelli della costa orientale, da Orosei fino a Olbia, che nel 2020 avevano firmato una istanza in favore della trasformazione della Nuoro Macomer e per la nuova linea Nuoro Olbia. L'invito è stato esteso anche al presidente della Regione, all'assessore ai Trasporti, all' amministratore delegato della Rete nazionale della Ferrevorie (Rfi) e all' amministratore unico di Arst Sardegna.
"Secondo il piano delle Ferrovie dello Stato - scrive in una lettera aperta - Nuoro non viene neppure citata e verrebbe esclusa sino al 2031 dal piano industriale 2022-2031 del gruppo Ferrovie dello Stato che prevede 190 miliardi da investire in infrastrutture. Il capoluogo barbaricino rischia di essere esclusa definitivamente dal Pnrr, ma anche dalle altre risorse del Piano delle Ferrovie dello Stato. E questo nonostante dall'aprile 2021, la scheda tecnica SaRNet Sardinian Rail Network per migliorare la nostra ferrovia, sia stata inviata dalla Regione a Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile".
Per Solinas "è necessaria ed improrogabile la trasformazione della Nuoro Macomer anche per il collegamento Nuoro Olbia. Il Pnrr si sta per chiudere e tutta l'area vasta della Provincia di Nuoro rischia un danno irreparabile fino al 2031, restando senza una connessione vitale per lo sviluppo economico. Non esistono altre possibilità di eseguire le opere, se non quelle concrete del Recovery Fund. Nuoro non può attendere il 2031 - conclude Solinas - per questo motivo il 23 settembre daremo vita a una grande manifestazione che faccia da sveglia a chi ci governa".